Cos’è un dibattito
Il “dibattito” (o “debate”) è una metodologia didattica, disciplina curricolare ormai da anni nel mondo dell’insegnamento anglosassone, che consiste in un confronto dialettico tra due squadre di studenti, che sostengono e controbattono un argomento stabilito dall’insegnante. Le formazioni si schierano in un campo (pro) o nell’altro (contro), dando vita ad una discussione formale, regolata da norme e tempi precisi, e preparata attraverso ricerca, documentazione ed elaborazione critica. Il “dibattito” allena lo studente a selezionare le fonti, a formare opinioni e consente nel contempo di acquisire life skill (competenze trasversali), favorendo il cooperative learning (apprendimento cooperativo) e la peer education (educazione tra pari). La pratica del “dibattito” educa inoltre all’ascolto e all’autovalutazione, migliorando la propria consapevolezza culturale e l’autostima. L’impostazione pro-contro porta lo studente a prendere in considerazione posizioni diverse in merito a determinate tematiche, favorendo il pensiero critico e invitando a non fossilizzarsi su opinioni personali. Di solito, nel dibattito è prevista la presenza di un moderatore che non prende parte attiva alla discussione, figura rappresentata sempre da uno studente, e di un garante del tempo prestabilito per gli interventi delle due squadre. Il docente riveste invece il ruolo di coach della squadra e deve limitare il più possibile i suoi interventi nella fase documentale, lasciando agli studenti libertà nell’organizzazione delle fonti e nella strategia degli interventi. Le fasi principali del “dibattito”, presenti in tutte le sue tipologie, sono tre: preparazione (lavoro di gruppo, selezione delle fonti documentali, definizione di tecniche e strategie argomentative), svolgimento e valutazione. Al termine del dibattito tra le due squadre di studenti, infatti, la giuria, formata prevalentemente da insegnanti, assegna un voto in merito alle competenze raggiunte.
 

Preparazione al dibattito
Entrando nel dettaglio della prima fase, la preparazione, nel testo Many sides: debate across the curriculum, tra i più completi nel campo del dibattito come disciplina scolastica, gli autori Alfred Snider e Maxwell Schnurer forniscono alcune linee guida agli insegnanti che intendano intraprendere questo insegnamento. Come prima cosa bisogna individuare l’argomento da trattare nel dibattito, cercando tematiche interessanti che possano stimolare l’attenzione e l’impegno degli studenti: questo passaggio risulta infatti di fondamentale importanza perché gran parte del successo del dibattito dipenderà dalla curiosità degli studenti in merito all’argomento selezionato. Un modo semplice per scegliere gli argomenti da trattare è permettere alla classe di farlo. Una volta individuato inizia la fase di ricerca, che presenta differenze sostanziali rispetto alle ricerche a cui gli studenti sono abituati. La selezione del materiale incoraggia infatti una sorta di approccio olistico alla tematica, nel quale i ragazzi dovranno prestare attenzione non solo alle argomentazioni a favore, ma anche alle critiche, perché durante il dibattito potrebbero essere chiamati a sostenere le posizioni contrarie alla tematica di base. Nelle consuete ricerche scolastiche, invece, lo studente si concentra maggiormente sulle prove a sostegno dell’argomento, evitando o limitando le argomentazioni contrarie. Al fine di evitare disorientamento nell’enorme quantità di dati disponibili soprattutto in rete, gli autori suggeriscono di creare un elenco di parole chiave che permettano di trovare informazioni in modo efficiente, sia nelle biblioteche che sul web. Infatti, quando si cerca qualcosa in biblioteca o su un motore di ricerca si usano parole chiave condivise da coloro che hanno organizzato le informazioni: bibliotecari, amministratori di database e operatori informatici condividono un formato per l’organizzazione delle informazioni basato su un elenco di parole chiave standardizzato. Spesso le parole chiave sono presenti al termine degli articoli, facilitando il compito di selezione. Naturalmente, si deve sempre ricordare agli studenti che non ci si aspetta da loro che conoscano già l’argomento scelto per il dibattito e bisogna nel contempo rassicurarli quando ci si imbatte in tematiche e concetti nuovi, perché chiunque dopo ricerche incrociate e letture preparatorie può affrontare qualunque tematica ricorrendo anche alla letteratura avanzata e ai termini tecnici. Per aiutare gli studenti in questa delicata fase di ricerca, il consiglio è quello di selezionare un articolo di base che raccolga le idee e lo sfondo della tematica da trattare nel dibattito. Si inizia dunque con una lettura olistica delle fonti selezionate, durante la quale gli studenti sono chiamati a iniziare a ragionare sulle argomentazioni da utilizzare nel dibattito e a prendere appunti in merito: è proprio in questo processo che i ragazzi dovrebbero selezionare le argomentazioni per la sida. Durante la lettura olistica, lo studente si potrebbe trovare di fronte ad articoli particolarmente interessanti e sfruttando le sue note e il percorso bibliografico dell’autore si troverebbe ad ampliare la sua ricerca e la preparazione al dibattito ne trarrebbe vantaggio. Un passaggio fondamentale nella selezione delle fonti sta nella valutazione circa attendibilità di queste, soprattutto, ma non solo, di quelle reperite su internet. Lo studente deve imparare ad analizzare in maniera critica ogni tipo di fonte, anche quelle considerate “autorevoli”, perché tutte presentano dei pregiudizi e possono contenere potenzialmente degli errori. Imparare a valutare la qualità delle fonti è un’abilità che si affina con l’esperienza. Una volta che i partecipanti al dibattito hanno le idee chiare su l’argomento da discutere, dovrebbero organizzare i propri appunti, cercando di massimizzare la loro utilità. Si arriva dunque ad uno dei passaggi chiave della preparazione al dibattito: la creazione di solidi argomenti per sostenere la discussione. Le argomentazioni convincenti rappresentano infatti gli strumenti principali della persuasione: Snider e Schurer consigliano di far seguire agli studenti lo schema ARE (Assertion, Reasoning, Evidence), dove l’asserzione rivendica l’argomento, il ragionamento spiega e l’evidenza funge da supporto ad asserzione e ragionamento. Nella preparazione al dibattito è di fondamentale importanza allenare gli studenti a perfezionare determinate abilità, tra le quali quelle che fanno riferimento alla comunicazione orale: chiarezza nell’organizzazione e nell’esposizione degli argomenti; utilizzo di uno stile estemporaneo, attraverso discorsi su una base di note e non imparati a memoria in modo da poterli cambiare e adattare agli imprevisti del dibattito; rispetto dei limiti di tempo imposti. Infine, vanno stimolate le capacità d’ascolto: imparare ad ascoltare, mettendo a fuoco i concetti centrali e i punti di svolta degli argomenti, prendendo contemporaneamente appunti, richiede pratica e continue esercitazioni.

 

Svolgimento del dibattito
Lo svolgimento rappresenta il cuore del dibattito, il momento in cui le due squadre, che si sono precedentemente preparate in sedi separate, si incontrano e si sfidano seguendo delle regole precise, volte a stabilire la successione degli interventi nel rispetto dei limiti temporali. Il modello internazionale maggiormente applicato nelle scuole per lo svolgimento dei dibattiti è quello proposto dal WSDC (World Schools Debating Championships), la competizione mondiale di dibattito per le scuole superiori, nata nel 1988, che negli ultimi anni ha ospitato tra le 50 e le 60 nazioni. Il modello prevede squadre composte da un minimo di 3 studenti ad un massimo di 5, ognuna delle quali deve essere accompagnata da un team coach, l’allenatore, e da un team manager, che ha i compiti di curare gli interessi della squadra, assicurare che i membri della squadra rispettino il codice di condotta e che abbiano i requisiti richiesti per partecipare al dibattito. Nel dibattito si affrontano due squadre, la prima propone l’argomento, schierandosi a favore, mentre l’altra vi si oppone. In ogni squadra ci sono tre oratori, i cui nomi devono essere comunicati preventivamente al presidente, così come l’ordine in cui interverranno nel dibattito. Ogni oratore parla una sola volta, cercando di difendere la propria tesi (pro o contro a seconda della posizione presa dalla squadra nella sfida), e ad ogni discorso segue un discorso di risposta della squadra avversaria. Il tempo massimo per i discorsi principali è fissato nel limite degli 8 minuti, mentre gli interventi di risposta non possono superare i 4 minuti. Durante lo svolgimento del dibattito gli oratori non possono comunicare con l’allenatore, né con gli altri membri della squadra o con il pubblico. In questa delicata fase lo studente deve mettere in campo tutte quelle abilità acquisite durante la preparazione e le esercitazioni in classe: deve ascoltare attivamente, motivare gli argomenti sostenuti, collaborare con gli altri membri della squadra, saper sintetizzare per rispettare i tempi stabiliti, essere creativo nel trovare argomenti convincenti ed essere flessibile per sostenere posizioni non proprie.

 

Valutazione
La valutazione del dibattito è compito di una giuria che, secondo il modello proposto dal World Schools Debating Championships, deve essere composta da almeno tre giudici, e il numero complessivo deve essere sempre dispari. La vittoria in un dibattito è della squadra che riceve la maggioranza dei voti, che vengono assegnati rispettando lo standard di marcatura stabilito dalla tabella dei giudici. La scelta dei singoli componenti che vanno a formare la giuria nel dibattito spetta al Giudice Capo (in un campionato possono esserne selezionati un massimo di due), che ne deve determinare l’ammissibilità, la formazione e le competenze, nonché registrare i risultati e le classifiche dei dibattiti e occuparsi dei sorteggi. Nel modello WSDC sono riportati infine i punteggi standardizzati da assegnare ai discorsi degli oratori: per i discorsi principali la scala prevede un massimo di 100, di cui 40 punti relativi al contenuto, 40 allo stile e 20 alla strategia; per i discorsi di risposta, invece, il massimo è fissato a 50 punti, 20 per il contenuto, 20 per lo stile e 10 per la strategia. I giudici sono tenuti a scrivere i propri voti indipendentemente, posizionandosi in modo da non poter osservare gli appunti dei colleghi: al termine del dibattito consegnano i fogli con le valutazioni al presidente e si ritirano in un’altra stanza per una breve consultazione nella quale viene stilato un verdetto finale per spiegare il risultato al pubblico con un commento su stile e tecnica della squadra vincitrice. Seguono le due tabelle proposte dal WSDC per le valutazioni dei singoli discorsi, principali e di risposta.

Discorsi principali:

STANDARD

OVERALL (/100)

STYLE (/40)

CONTENT (/40)

STRATEGY (/20)

Exceptional

 

80

32

32

16

Excellent

 

76-79

31

31

15-16

Extremely

 

Good

 

74-75

30

30

15

Very Good

 

71-73

29

29

14-15

Good

 

70

28

28

14

Satisfactory

 

67-69

27

27

13-14

Competent

 

65-66

26

26

13

Pass

61-64

25

25

12-13

Improvement

 

Needed

60

24

24

12


Discorsi di risposta:

STANDARD

OVERALL (/50)

STYLE (/20)

CONTENT (/20)

STRATEGY (/10)

Exceptional

 

40

16

16

8

Very Good to Excellent

 

36-39

15

15

7.5

Good

 

35

14

14

7

Pass to Satisfactory

 

31-34

13

13

6.5

Improvement

 

Needed

30

 

12

12

6

 

Altre tipologie di dibattito
Il format proposto dal WSDC, naturalmente, non è l’unico possibile, né l’unico praticato: la forma del dibattito, infatti, è flessibile e può essere adattata alle esigenze degli insegnanti e ai piani di lezione. Non vi è, infatti, un modo giusto o uno sbagliato di impostare un dibattito e l’insegnante può scegliere tra diverse tipologie, le quali non sono schemi rigidi e chiusi, ma possono essere modellate in base agli obiettivi che la classe vuole raggiungere. Gli obiettivi rappresentano dunque i fattori principali per la scelta del tipo di dibattito: se ad esempio un insegnate si pone come fine quello di scaldare e coinvolgere tutta la classe, sceglierà un formato aperto, che conferisce a tutti la possibilità di intervento, se invece l’insegnamento del dibattito è volto a migliorare determinate competenze dei singoli studenti, si opterà per una sfida formale con regole più restrittive. L’insegnante deve inoltre tenere presenti altri vincoli nella selezione del format di dibattito da praticare, come la quantità di tempo a disposizione, il numero e il livello linguistico degli studenti, la dimensione dell’aula. Il testo Many sides: debate across the curriculum propone una serie di possibili formati di dibattito, analizzandone per ognuno i requisiti nella preparazione, le potenzialità educative e i limiti. Il primo format proposto dagli autori Alfred Snider e Maxwell Schnurer è il Roundtable Discussion, un tipo di dibattito relativamente facile e adatto ai principianti, che ha il vantaggio di poter coinvolgere un gran numero di studenti di una stessa classe. Il nome riassume l’essenza del formato: una discussione tra soggetti seduti insieme ad un tavolo. La successione e i tempi proposti per gli interventi in questo tipo di dibattito sono riportati nella tabella che segue.
 

Roundtable Discussion

 

Student                    Activity                                                                                    Time
 

Chair                        Introduces topic and asks for panel to participate                    1 minute
 

Pro Student             Speaks in favor of the topic                                                       1 minute
 

Con Student            Speaks against the topic                                                           1 minute
 

Neutrals                   Ask questions, anyone debating can answer                            4 minutes
 

All                            Open discussion moderated by chair                                        6 minutes
 

Chair                        Makes concluding statement identifying major issues              1 minute
 

Chair                       Counts vote by student audience and announces a winner       1 minute
 

Questo formato, che come gli altri può essere modellato e adattato alle proprie esigenze, è consigliato per gli studenti più giovani e per quelli che si avvicinano per le prime volte al mondo del dibattito. I vantaggi del Roundtable Discussion sono nell’impostazione informale dei discorsi e nel coinvolgimento di un gran numero di studenti alle discussioni, mentre il formato trova i suoi limiti se si affrontano tematiche complesse. Inoltre, lavorando con un gran numero di studenti, essi non saranno coinvolti in egual modo nel dibattito.

La seconda tipologia elencata nel testo è quella del Public Forum, che ricalca la struttura delle tradizionali assemblee pubbliche che si tengono per discutere una controversia. Un moderatore introduce l’argomento da dibattere e non tutti gli studenti sono obbligati ad intervenire, ma solo coloro che si offrono come volontari per approfondire la tematica. Il Public Forum è molto utile per incoraggiare gli alunni alle discussioni e per rompere il ghiaccio nella casse perché, non essendo costretti a parlare, i ragazzi sono più tranquilli e liberi di esprimersi con naturalezza e creatività. È inoltre un formato utile per un’analisi generale degli argomenti e per trattare tematiche vicine al mondo degli studenti. I limiti, invece, sono da rintracciare nell’assenza della fase di preparazione-documentazione, e nel rischio di monopolizzazione del dibattito da parte degli studenti più loquaci. Nella tabella sono riportati la successione degli interventi e i tempi suggeriti per il Public Forum.

 

Public Forum

Student                                   Activity                                                         Time
 

Chair                           Introduces the topic and the rules                        1 minute
 

Citizens                      Rise & speak (2 minutes maximum)                   30 minutes
 

Chair                          Announces fi nal speeches & vote                        1 minute
 

Citizens                      Rise & speak (1 minute maximum)                       8 minutes
 

Chair                          Counts vote and announces                                  1 minute
 

Radio                          Reporter gives story of meeting                            1 minute
 

Television                   Reporter gives story of meeting                            1 minute
 

All                               Shake hands and congratulate one another          2 minutes

 

Anche quello del Public Forum è da interpretare come uno schema aperto, le cui tempistiche e gerarchie negli interventi possono essere plasmate secondo le necessità di insegnanti e studenti. Altri vantaggi di questa tipologia risiedono nella facilità di organizzazione, nel coinvolgimento simultaneo di un gran numero di ragazzi, nell’utilità per l’introduzione all’attività del dibattito.
Il format chiamato Spontaneous Argumentation (SPAR) si è diffuso grazie a John Meany del Claremont Colleges, trovando seguito in un gran numero di università degli Stati Uniti. Si svolge tra due sfidanti e si caratterizza da rapidità nella preparazione e nell’esposizione e per il marcato coinvolgimento del pubblico. Anche per lo SPAR Alfred Snider e Maxwell Schnurer forniscono informazioni relative a tempi, ruoli e interventi:

 

SPAR

Student                                       Activity                                                                                Time
 

Affermative speaker             Speaks for one side of the topic                                            1 minute
 

Negative speaker                Asks questions of the first affermative speaker                      1 minute
 

Negative speaker                Speaks for the other side of the topic                                     1 minute
 

Affermative speaker            Asks questions of the first negative speaker                          1 minute
 

Audience                             Asks questions and makes comments                                   5 minutes


Le caratteristiche positive di questa tipologia di dibattito sono: l’estrema velocità, la natura dinamica, che stimola l’interesse degli studenti, e la brevità dei singoli discorsi. Anche con lo Spontaneous Argumentation, tuttavia, è difficile dibattere di argomenti complessi e spesso si ha la necessità di creare un numero elevato di tematiche per dar vita a delle brevi discussioni.

Un altro format molto diffuso nel mondo dell’insegnamento anglosassone è quello del Public Debate (dibattito pubblico), che riesce a coinvolgere fino a 29 studenti in un evento che può durare anche meno di un’ora. Nel Public Debate ogni studente ricopre un ruolo ben definito, di modo che tutti risultano costantemente impegnati durante il tempo del dibattito, con alcuni di questi ruoli che rispecchiano quelli dei media nella società. Inoltre, i ragazzi possono preparare delle relazioni scritte dei dibattiti da presentare il giorno seguente per un approfondimento. Seguono le indicazioni sui ruoli e gli interventi nel Public Debate:

 

Public Debate

Student                                             Activity                                                                           Time
 

Chair                                  Introduction of motion and debaters                                        2 minutes
 

Pro #1                                State case for the motion                                                        3 minutes
 

Con #1                               State case against the motion                                                 3 minutes
 

Pro #2                                Expand case for the motion                                                     3 minutes
 

Con #2                              Expand case against the motion                                              3 minutes
 

Floor #1                            Speak about issues, arguments, new ideas                             1–2 minutes
 

Floor #2                            Speak about issues, arguments, new ideas                             1–2 minutes
 

Floor #3                            Speak about issues, arguments, new ideas                             1–2 minutes
 

Floor #4                            Speak about issues, arguments, new ideas                             1–2 minutes
 

Floor #5                            Speak about issues, arguments, new ideas                             1–2 minutes
 

Floor #6                            Speak about issues, arguments, new ideas                             1–2 minutes
 

Con #3                             Summarize case against the motion                                         3 minutes
 

Pro #3                               Summarize case for the motion                                               3 minutes
 

Floor #7                           Speak about issues, arguments, new ideas                               1–2 minutes
 

Floor #8                            Speak about issues, arguments, new ideas                              1–2 minutes
 

Judges                              Mark their ballots                                                                       1–2 minutes
 

Chair                                 Count the ballots and gives decision                                         1–2 minutes
 

Debaters                           Shake hands, congratulate & sit down                                       2 minutes

Radio                                Reporter presents radio report                                                    90 seconds
 

Radio                                Reporter presents radio report                                                    90 seconds

Come nell’uso degli altri formati, anche nella pratica del Public Debate l’insegnante è libero di modificare i parametri suggeriti dagli autori. Questo tipo di dibattito è utile perché coinvolge molti studenti, può essere svolto nei tempi medi di una lezione, permette la discussione di argomenti moderatamente complessi, stimola l’attenzione del pubblico con la sua dinamicità e prevede compiti sia scritti che orali per gli studenti. A discapito del Public Debate, invece, ci sono il rischio di elevata confusione durante lo svolgimento delle discussioni, la difficoltà di mantenersi in tempi limitati e il rischio di un’eccessiva frammentazione negli interventi.
Snider e Schnurer riservano poi una sezione del testo alle tipologie di dibattito a squadre, precisando preventivamente una fondamentale differenza di impostazione tra le diverse tradizioni nel mondo: i dibattiti ispirati ai processi decisionali americani e giapponesi richiedono preparazione e ricerca documentale maggiori, rispetto ai più estemporanei dibattiti costruiti su modelli inglesi, irlandesi e australiani.
La prima tipologia di dibattito a squadre spiegata nel testo è quella del Prepared Debate (Dibattito preparato), che deriva dalle tradizioni americana e giapponese, ed ha una struttura formale di discorsi, controdiscorsi e tempi, e che implica particolari soluzioni risolutive. Il Prepared Debate è molto diffuso negli Stati Uniti, sia nelle scuole superiori che nei college, ed è adatto per le discussioni di carattere politico, poiché stimola nei ragazzi abilità difensive, ricerca, analisi delle fonti e pensiero rapido. La fase più delicata per chi intraprende questo tipo di dibattito è rappresentata dalla preparazione: gli insegnanti sono chiamati ad aiutare gli studenti nella ricerca delle fonti, fornendo ad esempio uno o più articoli fondamentali per la tematica. Il dibattito prearato, come illustrato nella tabella che segue, si basa su un continuo scontro di idee e opinioni volto alla risoluzione di controversie, attraverso discorsi costruttivi e discorsi di confutazione.

 

Prepared Debate 

Student                                                                Activity                                                                                                                Time


First Affermative constructive                  Builds a case for the topic                                                                                          8 minutes
 

Second Negative speaker                       Cross-examines the First Affermative                                                                        3 minutes

 

First Negative constructive                       Attacks affermative case; introduces other issues for the negative                           8 minutes


First Affermative speaker                          Cross-examines the First Negative speaker                                                               3 minutes
 

Second Affermative constructive               Defends affermative case; analyzes new negative issues                                         8 minutes
 

First Negative speaker                                Cross-examines the Second Affermative speaker                                                     3 minutes


Second Negative constructive                    Continues attack on case and promotes other negative issues                                  8 minutes

 

Second Affermative speaker                      Cross-examines the Second Negative speaker                                                           3 minutes


First Negative rebuttal                                Same as Second Negative constructive, but handles different issues                         5 minutes
 

First Affermative rebuttal                            Defends affi rmative case; replies to major negative issues                                        5 minutes

 

Second Negative rebuttal                           Summarizes debate, weighs and compares important issues                                    5 minutes

 

Second Affermative rebuttal                       Summarizes debate, weighs and compares important issues                                    5 minutes
 

Il Prepared Debate apporta indiscussi benefici agli studenti: risulta un ottimo veicolo per la ricerca e per l’apprendimento diretto, permette di affrontare tematiche complesse, abitua al lavoro di squadra e alla lettura critica delle fonti. Gli elementi negativi sono legati principalmente ai lunghi tempi di preparazione e di selezione documentale.
L’ Extemporaneous Debate (Dibattito estemporaneo) è modellato invece sulla tradizione dei dibattiti parlamentari comuni in molti Paesi. Il suo format è simile a quello del dibattito preparato con delle specificità di fondamentale importanza, che lo differenziano appunto dalla tipologia presentata precedentemente: il dibattito estemporaneo, infatti, non consente l’uso di prove da citare e gli argomenti sono resi noti alle squadre poco prima dell’inizio della sfida in modo che i partecipanti devono sfruttare agilità mentale e capacità di ragionamento e organizzazione delle idee, piuttosto che conoscenze apprese con la ricerca. Le qualità principali per imporsi in questo tipo di dibattito sono dunque l’enfasi nel parlare e la persuasività delle proprie argomentazioni. L’Extemporaneous Debate migliora la rapidità di pensiero e il parlare in pubblico, stimola ad ampliare la propria cultura generale ed è facile da organizzare a livello scolastico. Le caratteristiche negative sono: lunghi tempi, rischio di una scarsa conoscenza degli argomenti senza la fase di ricerca, problemi di ansia nella comunicazione per la natura estemporanea degli interventi. L’Extemporaneous Debate non ha un format particolare ma può essere modellato su quello del Prepared Debate.

Della macro-categoria dei dibattiti a squadre fa parte anche il Role-playing Debate, una particolare tipologia di dibattito sul modello dei giochi di ruolo, che unisce il teatro al dibattito, rendendo gli eventi divertenti e coinvolgenti. Agli studenti può infatti essere chiesto di interpretare personaggi, ruoli o di partecipare a singole scene. Il Role-playing Debate è consigliato per gli studenti più giovani, in quanto stimola creatività ed immaginazione. Questo tipo di dibattito richiede un gran lavoro per gli insegnanti che devono costruire le scene e molte delle opinioni dei vari personaggi, nonché aiutare gli studenti in approfondite ricerche preparatorie. Esempi di dibattiti su giochi di ruolo possono essere ricostruzioni di fatti storici, nei quali gli studenti interpretano i personaggi dell’evento trattato, immedesimandosi nelle loro convinzioni, o dibattiti su situazioni anche contemporanee, sempre con personaggi prestabiliti.
Il Mock Trial Debate replica la struttura di un processo giudiziario, con alcuni dei partecipanti che rivestono il ruolo di consiglieri: è la tipologia di dibattito maggiormente consigliata per gli studenti che intendano intraprendere una carriera legale. I formati dei Mock Trial Debate si uniformano di solito alla struttura giudiziaria del Paese in cui si praticano e spesso hanno come argomento da dibattere proprio un caso giudiziario controverso. Il Mock Trial Debate è un evento emozionante, piacevole sia da praticare che da osservare, e mantiene l’intera classe occupata nei vari ruoli da ricoprire, coinvolgendo gli studenti nelle ricerche di materiale. Può essere però un tipo di dibattito non adatto a tutti gli studenti, in quanto richiede particolari predisposizioni e un’istruzione settoriale. Inoltre, richiede molto tempo sia per la preparazione che per lo svolgimento.
Infine, nel Model Congress Debate, l’ultima tipologia di dibattito a squadre proposto dagli autori di Many sides: debate across the curriculum, gli studenti sono chiamati a impegnarsi in dibattiti immaginari che un corpo di governo potrebbe affrontare. È il formato che riesce a coinvolgere contemporaneamente più studenti (ci sono esprimenti con 300 soggetti partecipanti) e può risultare funzionale per discutere problemi e proposte tra classi o scuole diverse. Il modello segue quello dei dibattiti congressuali negli Stati Uniti, che prevedono la presenza di un gran numero di legislatori che discutono le proposte politiche. I lati positivi del Model Congress Debate sono la flessibilità del formato e il coinvolgimento di un gran numero di studenti, mentre elementi negativi si riscontrano nell’amplia preparazione necessaria, nel tempo da dedicarvi durante le lezioni e nella facilità con cui gli studenti possono nascondersi nella folla evitando la partecipazione. Di seguito il format proposto:

 

Model Congress Debate

Student                                                                    Activity                                                                                      Time


Chair (teacher)                                               Welcome to forum                                                                        1–5 minutes
 

Sponsor of bill                                               Advocacy speech                                                                           2–4 minutes
 

All students                                            Ask questions of the sponsor of the bill                                                   2–3 minutes
 

Any student                                           Floor speech given in favor of or against the proposed bill                      2 minutes