Jobs Act
PRO\VERSI
Il recente dibattito politico sul mercato del lavoro in Italia ruota intorno a due visioni contrapposte del Jobs Act, la nuova riforma del governo Renzi che ha preso avvio il 20 maggio 2014 con l’emanazione del cosiddetto decreto Poletti. Il governo e i suoi sostenitori, oltre a considerarla un necessario riammodernamento del mercato del lavoro italiano, individuano nella riforma un alto potenziale di accrescimento dell’occupazione, per merito del contratto a tutele crescenti e dell’aumento dei sussidi di disoccupazione. Non così per i critici della riforma, in primo luogo la CGIL, che individuano tra i suoi effetti un ridimensionamento dei diritti dei lavoratori, soprattutto a causa del superamento dell’articolo 18 dello statuto dei lavoratori. Altri punti di dibattito sono l’adeguatezza della riforma al contrasto alla precarietà sul lavoro; la scelta di rendere possibili i licenziamenti collettivi nonostante i pareri contrari delle Commissioni Lavoro di Camera e Senato; le nuove norme sui controlli a distanza; il rapporto flessibilità-produttività.
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