Utilizzo del PIL come misura di benessere
PRO\VERSI
Il PIL “esprime il valore complessivo dei beni e servizi finali prodotti all'interno di una nazione in un certo arco di tempo, solitamente un anno”. In altri termini “Il livello del PIL è una misura della dimensione economica di un paese”. Esso è la somma del valore dei consumi delle famiglie, degli investimenti, della spesa pubblica e del saldo esportazioni/importazioni. Concepito durante gli anni della Grande Depressione, dagli accordi di Bretton Woods in poi è diventato la misura sintetica di benessere più utilizzata dagli Stati per valutare la salute delle proprie economie e per confrontare l’efficacia delle politiche fiscali, economiche e monetarie. La recente crisi ha indotto economisti, politici e sociologi a riflettere sull’utilità del PIL, sulla sua capacità di misurare il benessere più ampiamente inteso e sulle implicazioni teoriche legate all’idea di progresso. Di qui il proliferare di una serie di indici: il MEW, l’ISEW, il GPI, il BES, il BLI, l’HPI, solo per citarne alcuni, in grado di misurare grandezze non esclusivamente economiche, riconducibili alla sfera del benessere e della felicità.
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