Nr. 338
Pubblicato il 10/05/2025

Dovrebbero essere promulgate altre leggi sul controllo delle armi (procon.org)

Pubblicato da ProCon.org

La pubblicazione qui proposta è la traduzione di un dibattito pubblicato sul sito di dibattiti nordamericano “ProCon.org” (per la versione originale visita Should More Gun Control Laws Be Enacted?).
Perché pubblichiamo articoli di altre redazioni?
Sul sito Pro\Versi vogliamo dare spazio a siti esteri che abbiano un obiettivo affine al nostro: aiutare i lettori a informarsi e formarsi un’opinione propria attraverso i pareri degli esperti dei vari settori, per facilitare impegno civico dei cittadini e favorire un dibattito calmo e razionale. La traduzione e pubblicazione di dibattiti esteri ci consente inoltre di arricchire i nostri contenuti di punti di vista differenti, non limitati a un orizzonte nazionale.
Le caratteristiche che accomunano gli articoli che ospiteremo sono: la trattazione delle tematiche in termini pro/contro e la presenza nei dibattiti di soli opinionisti autorevoli e impegnati.

ProCon.org: affidabile, apartitico, stimolante

Acquisito nel 2020 dal Gruppo Britannica, il sito ProCon.org si propone come una fonte di informazioni non di parte. Presentano i pro e i contro di questioni controverse, nonché una serie di informazioni di riferimento relative a tali questioni, accuratamente ricercate da uno staff di ricerca e dai redattori. Utilizzano il formato pro e contro per raggiungere quattro obiettivi:

  • esponendo ai lettori entrambe le parti di una questione è per loro più facile vedere la differenza nei fatti e negli argomenti sostenuti da ciascuna parte.
  • Crea quella che chiamano "confusione benefica", inducendo i lettori a confrontarsi con posizioni opposte e a impegnarsi in un pensiero valutativo. I lettori possono rafforzare la loro opinione, oppure possono cambiarla. In ogni caso, il processo di acquisizione e valutazione critica delle informazioni avrà un effetto benefico.
  • Il formato rende i lettori più sicuri nel discutere e dibattere le proprie opinioni con altri, sapendo cosa può pensare "l'altra parte".
  • Esaminare entrambi i lati di una questione tende a ridurre la probabilità che si ricorra alla "demonizzazione" di coloro che hanno opinioni opposte.

 
01

Il Secondo Emendamento non garantisce un diritto assoluto e illimitato al possesso di armi

FAVOREVOLE

L’idea che il Secondo Emendamento della Costituzione garantisca un diritto assoluto a possedere armi da fuoco è stata oggetto di interpretazioni controverse. In realtà, anche i giudici della Corte Suprema hanno chiarito che tale diritto, come tutti gli altri, non è illimitato. È quanto affermato, ad esempio, dal giudice Antonin Scalia nel 2008, nella sentenza District of Columbia v. Heller. In quella storica occasione, Scalia riconobbe esplicitamente la legittimità di restrizioni consolidate, come il divieto per criminali e persone con disturbi mentali di possedere armi, o il divieto di portarle in luoghi sensibili come scuole e uffici governativi.
Altri tribunali hanno confermato questa visione. Nel 2016, ad esempio, la Corte d’Appello del Nono Circuito stabilì che il porto occulto in pubblico non è un diritto protetto dal Secondo Emendamento, sostenendo così la validità di un sistema di autorizzazioni in California. E i numeri parlano chiaro: in oltre 1.100 casi giudiziari successivi alla sentenza Heller, il 91% delle richieste basate sul Secondo Emendamento sono state respinte.
Ma c’è di più. Secondo giuristi e storici come Michael Waldman, il Secondo Emendamento fu originariamente concepito per garantire il possesso di armi da parte delle milizie statali, non per promuovere un diritto individuale generalizzato. Questo spiega l’espressione “milizia ben regolamentata” inclusa nel testo. Fino alla metà del XX secolo, la dottrina giuridica prevalente non riconosceva alcun diritto individuale al possesso di armi.

 
02

Il diritto al possesso di armi è un fondamento costituzionale che non può essere limitato

CONTRARIO

Per molti americani, il diritto a possedere un’arma da fuoco è molto più di una semplice scelta personale: è un diritto costituzionalmente garantito, inciso nel Secondo Emendamento. Questo principio, che recita “il diritto del popolo di detenere e portare armi non potrà essere violato”, è considerato una pietra angolare delle libertà civili negli Stati Uniti.
I sostenitori di questo diritto sottolineano che ogni nuova restrizione rappresenta un passo verso la limitazione delle libertà individuali. La National Rifle Association (NRA) e altri gruppi sostengono che non si tratta solo di difesa personale, ma anche di prevenzione contro abusi del potere governativo. La possibilità di armarsi è vista come uno degli strumenti fondamentali per mantenere l’equilibrio tra cittadini e Stato.
Secondo questa visione, limitare l’accesso alle armi non significa garantire sicurezza, ma indebolire la capacità di autodeterminazione del popolo americano.

 
03

Più leggi sul controllo delle armi ridurrebbero il numero di morti violente

FAVOREVOLE

I numeri sono inquietanti: oltre 823.000 persone sono morte per armi da fuoco negli Stati Uniti tra il 2001 e il 2023. Di queste, quasi 500.000 si sono suicidate, mentre oltre 312.000 sono state vittime di omicidio. Le armi da fuoco non solo dominano le statistiche degli omicidi, ma rappresentano anche la prima causa di suicidio. Colpisce in particolare l’impatto sui più giovani: tra i bambini dai 5 ai 9 anni, le armi da fuoco rappresentano la terza causa di morte.
Le ricerche dimostrano che possedere un’arma aumenta notevolmente il rischio di morte, sia per sé che per gli altri. Le donne che acquistano un’arma per la prima volta hanno una probabilità 35 volte maggiore di suicidarsi nei 12 anni successivi. E ogni mese, in media, 76 donne vengono uccise con un’arma da fuoco dal proprio partner. Gli studi mostrano inoltre che circa la metà delle morti accidentali da arma da fuoco sono autoinflitte, e che molte sono causate da amici o familiari.
Anche misure apparentemente semplici potrebbero salvare vite: secondo il GAO, il 31% delle morti accidentali da arma da fuoco potrebbe essere evitato con l’uso di dispositivi di sicurezza, come serrature a prova di bambino o indicatori di caricamento.

 
04

Le leggi sul controllo delle armi penalizzano i cittadini rispettosi della legge senza fermare i criminali

CONTRARIO

Uno degli argomenti più forti contro nuove leggi sul controllo delle armi è che i criminali non rispettano le leggi. Qualsiasi tentativo di regolamentazione finisce inevitabilmente per colpire chi già rispetta le regole, lasciando invece intatti i canali illegali attraverso cui i malintenzionati ottengono armi.
Molti cittadini usano armi in modo responsabile per proteggere se stessi e i propri cari. In situazioni critiche, in cui la polizia potrebbe impiegare minuti cruciali ad arrivare, la possibilità di reagire con un’arma può fare la differenza tra la vita e la morte.
Inoltre, alcune leggi impongono vincoli burocratici che rendono più difficile, costoso e scoraggiante l’acquisto legale, ma non ostacolano minimamente il mercato nero delle armi. Per questo, i critici ritengono che le leggi restrittive non prevengano il crimine, ma lo favoriscano, disarmando i cittadini onesti.

 
05

La presenza di un’arma rende più probabile che una discussione si trasformi in tragedia

FAVOREVOLE

Molti pensano che possedere un’arma possa renderli più sicuri. Ma gli studi raccontano un’altra storia: la presenza di un’arma in casa aumenta la probabilità di omicidio domestico. Le armi, in molte situazioni, non dissuadono il crimine: lo rendono solo più letale. Secondo il Dipartimento di Giustizia, in appena lo 0,79% dei crimini violenti i cittadini hanno usato armi per difendersi. E tra il 1982 e il 2012, nessuna delle 62 sparatorie di massa è stata fermata da civili armati.
Come osserva il professore Jeffrey Voccola, anche il proprietario di armi più responsabile non ha la formazione necessaria per affrontare situazioni critiche. Aggiungere più armi in un contesto instabile, secondo lui, non riduce il pericolo, ma lo amplifica.
Infatti, durante il periodo in cui l’AR-15 era vietato (1994–2004), anche l’NRA aveva sostenuto il bando. Studi hanno dimostrato che l’uso di caricatori ad alta capacità in sparatorie di massa aumenta del 63% il tasso di mortalità e del 156% quello dei feriti. Eppure, oggi, armi molto più letali — con silenziatori, calci pieghevoli e addirittura lanciagranate — sono facilmente accessibili ai civili.

 
06

Le armi da fuoco sono strumenti legittimi di autodifesa e sicurezza personale

CONTRARIO

Chi vive in aree rurali o isolate lo sa bene: la risposta della polizia può essere lenta, e quando si ha di fronte una minaccia immediata, l’unico vero strumento di protezione è la propria arma. In molti casi, la sola presenza dell’arma è sufficiente a scoraggiare un’aggressione o a difendersi in modo efficace.
Negli Stati Uniti esistono leggi, come le cosiddette “Stand Your Ground”, che permettono di usare forza letale quando ci si sente in pericolo, senza l’obbligo di fuggire. Queste norme sono viste da molti come una garanzia del diritto all’autodifesa.
Le armi, quindi, non sono strumenti di violenza gratuita, ma mezzi attraverso cui milioni di americani ogni anno proteggono le proprie vite, famiglie e proprietà, spesso senza neppure dover sparare un colpo.

 
07

La maggioranza degli americani, compresi molti proprietari di armi, sostiene misure di buon senso

FAVOREVOLE

Contrariamente a quanto si potrebbe pensare, una grande maggioranza di cittadini americani è favorevole a maggiori controlli. Secondo un sondaggio del 2025, l’85% dei possessori di armi sostiene i controlli universali sui precedenti e il divieto per i criminali violenti. Altri dati mostrano che:

  • Il 70% vuole armi vietate nelle scuole
  • Il 63% chiede numeri seriali per componenti e kit
  • Il 62% è favorevole a permessi statali
  • Il 59% sostiene le red flag laws
  • Il 54% vorrebbe l’uso di tecnologie biometriche (come l’impronta digitale)

Molte vendite — circa il 40% del totale — avvengono tra privati e senza controlli di background, un fenomeno noto come “gun show loophole”.
Inoltre, l’esperienza internazionale mostra che controlli più severi funzionano: paesi come la Svizzera e la Finlandia, pur avendo un’elevata diffusione delle armi, registrano meno di 10 omicidi all’anno con armi da fuoco grazie a regole chiare su licenze e verifiche penali.

 
08

Molte leggi sul controllo delle armi sono inefficaci, ideologiche e talvolta dannose

CONTRARIO

Non tutte le leggi hanno l’effetto desiderato. Alcune, secondo i critici, sono frutto di spinte ideologiche o emotive, più che di dati concreti. Il Brady Act, per esempio, è stato duramente criticato per la sua inefficacia nel fermare il traffico di armi illegali.
Altre norme si concentrano su elementi estetici o tecnici, come il tipo di impugnatura o l’aspetto militare di un’arma, piuttosto che su funzionalità reali. Inoltre, molti modelli considerati “pericolosi” non sono statisticamente più usati in crimini rispetto ad altri più comuni.
La National Rifle Association e altri gruppi sostengono che troppe restrizioni siano state adottate senza prove della loro efficacia, e che alcune abbiano perfino compromesso la capacità dei cittadini onesti di proteggersi.

 
09

Il possesso di armi è parte integrante della cultura e della storia americana

CONTRARIO

Gli Stati Uniti hanno una tradizione unica in cui la proprietà delle armi è vista come simbolo di libertà, responsabilità e autonomia personale. Dalle origini rivoluzionarie alla conquista del West, le armi hanno avuto un ruolo centrale nella costruzione dell’identità americana.
Per molti cittadini, possedere un’arma è anche una pratica familiare e culturale: si impara fin da piccoli, si trasmettono valori legati al rispetto, alla disciplina e alla sicurezza. Tentare di regolare in modo eccessivo questo aspetto viene percepito come un attacco non solo alla libertà individuale, ma anche alla cultura nazionale.
Infine, i critici osservano che i paragoni con altri paesi non tengono conto delle profonde differenze storiche, culturali e sociali che caratterizzano gli Stati Uniti. Le soluzioni adottate altrove non sono necessariamente adatte alla realtà americana.

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