Nr. 335
Pubblicato il 08/05/2025

Il sistema di Social Security deve essere privatizzato (procon.org)

Pubblicato da ProCon.org

La pubblicazione qui proposta è la traduzione di un dibattito pubblicato sul sito di dibattiti nordamericano “ProCon.org” (per la versione originale visita Social Security).
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  • Esaminare entrambi i lati di una questione tende a ridurre la probabilità che si ricorra alla "demonizzazione" di coloro che hanno opinioni opposte.

 
01

Il sistema attuale di Social Security diventerà insolvente entro il 2035, quindi è urgente adottare un sistema migliore

FAVOREVOLE

La previsione che il sistema di Social Security statunitense raggiunga l’insolvenza è ormai una realtà imminente. L’analisi dei fiduciari del programma ha indicato che, se non interverranno modifiche sostanziali, il sistema comincerà a pagare meno benefici di quelli previsti già a partire dal 2020. Entro il 2035, il fondo fiduciario esaurirà le sue riserve, potendo garantire soltanto circa il 75% dei benefici dovuti. Questo squilibrio è in gran parte alimentato dall'invecchiamento della popolazione e dalla diminuzione del tasso di natalità. Da un lato, la generazione dei baby boomer sta raggiungendo l'età pensionabile, con un enorme aumento dei pensionati. Dall'altro, il numero di lavoratori per ogni pensionato è drasticamente calato. Nel 1940, per ogni pensionato c’erano 159 lavoratori che contribuivano, mentre nel 2013 questa cifra è scesa a soli 2,8 lavoratori per pensionato.
Per affrontare questo problema, i sostenitori della privatizzazione propongono il passaggio a conti pensionistici individuali, finanziati con una parte delle attuali tasse sul reddito. Questo spostamento permetterebbe di ridurre significativamente il debito implicito del sistema, risolvendo così la questione della sua insolvenza. Il Cato Institute, un think tank liberale, ha sostenuto che l'adozione di conti individuali contribuirebbe a ridurre il debito futuro del sistema, mantenendo la sua sostenibilità a lungo termine, senza ricorrere a tagli nei benefici, aumenti delle tasse o indebiti prestiti.

 
02

Privatizzare il Social Security non risolverebbe il problema dell’insolvenza, e potrebbe addirittura peggiorarlo

CONTRARIO

I critici della privatizzazione sostengono che il sistema di Social Security sarà insolvente non a causa della struttura attuale, ma a causa dell’aumento dei benefici che supera le entrate derivanti dalle imposte sui salari. Secondo i contrari alla riforma, spostare una parte dei contributi in conti individuali non farebbe che ridurre ulteriormente le risorse destinate a finanziare il sistema pubblico, peggiorando la situazione. Il rischio, affermano, è che i conti privati non possano sostituire le garanzie offerte dal sistema pubblico e, anzi, possano causare un buco nei fondi previdenziali che porterebbe a tagli più drastici nei benefici.
Nel 1997, un'analisi della Brookings Institution ha dimostrato che se solo l'1% delle imposte sui salari fosse stato trasferito in conti privati, il fondo fiduciario di Social Security sarebbe stato esaurito già nel 2015. Questo scenario dimostra che, senza una riforma strutturale complessiva che affronti la causa principale dell’insolvenza – il disallineamento tra benefici e entrate – la privatizzazione rischierebbe di esacerbare ulteriormente i problemi finanziari del sistema.
William A. Galston, senior fellow della Brookings Institution, ha dichiarato che la privatizzazione “non risolverebbe il problema dell’insolvenza, ma piuttosto lo affiancherebbe, in quanto i conti privati non sono sufficienti a sostenere i benefici pubblici previsti”. La proposta di trasferire risorse dai fondi pubblici ai conti individuali, secondo Galston, è una misura che, se non accompagnata da altre riforme fiscali, peggiorerebbe la situazione economica a lungo termine.

 
03

Con i conti personali privati, i pensionati potrebbero ottenere rendimenti più elevati sui loro investimenti e maggiore disponibilità di denaro

FAVOREVOLE

Un altro forte argomento a favore della privatizzazione è il miglioramento dei rendimenti degli investimenti. Dal 1984 al 2014, gli investimenti nell'indice S&P 500 hanno prodotto un rendimento medio annuo reale del 6,38%, decisamente superiore al rendimento del sistema attuale di Social Security. Secondo un'analisi del Social Security Administration, il ritorno medio sui contributi di una coppia con reddito medio si aggira tra il 2,67% e il 3,91%. Un tale tasso di ritorno è insufficiente per assicurare una pensione adeguata a lungo termine.
Martin Feldstein, ex presidente del Council of Economic Advisers durante l’amministrazione Reagan, ha sottolineato che, con un tasso di ritorno del 5,5% annuo, un lavoratore con un reddito annuo di 50.000 dollari potrebbe accumulare un capitale tale da garantirgli un reddito annuale di circa 22.000 dollari al momento del pensionamento, un importo che raddoppierebbe rispetto ai benefici attuali del sistema pubblico.

 
04

I conti privati esporrebbero i risparmi pensionistici dei lavoratori ai rischi del mercato azionario

CONTRARIO

Un argomento cruciale contro la privatizzazione riguarda il rischio di mercato. La privatizzazione trasferirebbe i fondi previdenziali dei lavoratori sotto il controllo dei mercati finanziari, esponendo i risparmi pensionistici a cicli economici favorevoli e sfavorevoli. I critici osservano che il valore di un conto pensionistico privato potrebbe subire gravi perdite in periodi di crisi economica, come accaduto durante la crisi finanziaria del 2008, quando i principali indici azionari – come il Dow Jones Industrial Average, che scese del 33,8%, e l’S&P 500, che perse il 38,5% – crollarono drammaticamente.
Questa volatilità potrebbe penalizzare i lavoratori che vanno in pensione durante una recessione economica, riducendo drasticamente i benefici che avrebbero accumulato. Anche gli strumenti finanziari diversificati, come fondi comuni di investimento o obbligazioni, comportano un certo livello di rischio e non sono garantiti dal governo, come accade invece con il sistema pubblico, che offre benefici fissi. Un'analisi del 2005 della Century Foundation ha evidenziato che, secondo le proposte di privatizzazione, la deviazione dei fondi dal sistema pubblico alle casse individuali avrebbe comportato una riduzione dei benefici del 44% rispetto ai livelli previsti nel 2005 entro il 2052.
Economisti come Dean Baker hanno avvertito che, in scenari di forte flessione del mercato, come quello del 2008, molti lavoratori potrebbero trovarsi con pensioni insufficienti e non in grado di riprendersi a causa del lungo periodo di recupero dei mercati. Questo scenario potrebbe generare disuguaglianze ancora più ampie tra coloro che sono riusciti a investire durante periodi favorevoli e coloro che si trovano a dover ritirare il proprio denaro durante una crisi.

 
05

I conti personali privati darebbero agli individui maggiore controllo sulle proprie decisioni pensionistiche

FAVOREVOLE

I fautori della privatizzazione sostengono che l’autonomia di scelta e il controllo sui propri risparmi pensionistici siano diritti fondamentali. Nel sistema attuale, i lavoratori non hanno voce in capitolo su come vengono investiti i loro contributi previdenziali, mentre i conti privati darebbero a ciascun lavoratore la possibilità di gestire i propri risparmi pensionistici, selezionando investimenti in base alle proprie preferenze e necessità. L'opzione di privatizzare Social Security non significherebbe obbligare tutti i lavoratori a cambiare, ma semplicemente darebbe loro la libertà di scegliere se restare nel sistema pubblico o passare a un piano di conti personali.
Peter Ferrara, ex direttore del Center for Law and Economics, ha dichiarato che i conti individuali “offrirebbero ai lavoratori la proprietà personale e il controllo dei loro fondi pensionistici, dando una libertà di scelta più ampia". In questo senso, i conti privati rappresentano una libertà economica, consentendo ai lavoratori di scegliere la strategia di investimento che ritengono più adatta al proprio futuro.

 
06

La privatizzazione aumenterebbe drasticamente il debito pubblico nazionale

CONTRARIO

I critici del progetto di privatizzazione mettono in evidenza il problema del debito pubblico che si verificherebbe se venisse avviato un sistema di conti privati per Social Security. Se, come proposto, i contributi di una parte dei lavoratori venissero trasferiti in conti individuali, il governo statunitense dovrebbe continuare a garantire i benefici pensionistici ai beneficiari attuali, anche se il fondo fiduciario fosse esaurito. Questo porterebbe a un enorme disavanzo che il governo dovrebbe colmare attraverso un indebitamento massiccio.
Secondo quanto riportato da Bloomberg Business, il piano di privatizzazione sostenuto dalla presidenza Bush avrebbe richiesto un aumento del debito nazionale di circa 160 miliardi di dollari all’anno nelle prime fasi del processo. Il passaggio a conti individuali, pur promettendo un’eventuale riduzione dei costi a lungo termine, avrebbe quindi implicato un aumento immediato della spesa pubblica, aumentando il debito nazionale del 40%. Il premio Nobel per l'economia Peter A. Diamond ha stimato che, per coprire il deficit iniziale derivante dalla privatizzazione, il paese avrebbe dovuto aggiungere tra 1 e 2 trilioni di dollari al proprio debito, provocando un possibile crisi economica.

 
07

I conti pensionistici individuali stimolerebbero la crescita economica, iniettando denaro nel sistema finanziario americano

FAVOREVOLE

Un ulteriore argomento a favore dei conti privati è che questi potrebbero stimolare la crescita economica, come evidenziato dalla riforma pensionistica del Cile nel 1981. Dopo l’introduzione di un sistema basato su conti individuali, il Cile ha visto aumentare il tasso di risparmio nazionale fino a rappresentare circa il 40% del PIL, con un significativo incremento della crescita economica, che ha raggiunto livelli di oltre il 7% annuo, molto superiori alla crescita storica del paese. Questo aumento del risparmio, alimentato dai contributi previdenziali versati dai lavoratori, ha innescato un circolo virtuoso di crescita e creazione di posti di lavoro.
Peter Ferrara ha inoltre affermato che una maggiore disponibilità di risparmio e una riduzione delle imposte, derivanti dall’introduzione di conti privati, contribuirebbero a stimolare l’economia, favorendo la creazione di posti di lavoro e aumentando il reddito medio dei cittadini. In un sistema di conti privati, infatti, il denaro accumulato verrebbe investito in attività economiche reali, contribuendo alla crescita generale del paese.

 
08

La privatizzazione trasferirebbe enormi somme a Wall Street, a vantaggio delle grandi società finanziarie

CONTRARIO

Un’altra critica fondamentale riguarda i costi di intermediazione che emergerebbero dal sistema di conti privati. La privatizzazione avrebbe come risultato la creazione di una vasta rete di intermediari finanziari – banche, gestori di fondi, consulenti di investimento – che avrebbero accesso a miliardi di dollari dei risparmi previdenziali dei lavoratori. Le grandi società finanziarie potrebbero percepire commissioni da centinaia di dollari per ogni conto, aumentando in modo significativo i costi di gestione, che alla fine finirebbero per gravare sui lavoratori.
Si stima che il numero di beneficiari di Social Security potrebbe superare i 125 milioni di persone entro il 2090, offrendo a Wall Street un accesso garantito e crescente a un vasto pool di clienti. Questo trasferimento di risorse pubbliche a enti privati avrebbe probabilmente come effetto un arricchimento delle grandi imprese finanziarie a discapito della collettività, mentre i lavoratori finirebbero per pagare commissioni elevate senza alcuna garanzia di un miglior ritorno sugli investimenti.

 
09

I conti personali eliminerebbero l'incertezza che attualmente caratterizza il sistema governativo

FAVOREVOLE

Un altro vantaggio riconosciuto dai sostenitori della privatizzazione è che i conti privati potrebbero eliminare l’incertezza che oggi accompagna il sistema pubblico di Social Security. Molti americani temono che il sistema attuale non sarà in grado di pagare i benefici promessi al momento del loro pensionamento. Secondo un sondaggio Gallup del 2010, il 60% degli americani in età lavorativa non si aspetta di ricevere alcun beneficio dal Social Security una volta raggiunta l’età pensionabile. Passando a un sistema di conti individuali, i lavoratori sarebbero certi di accumulare denaro per la propria pensione, senza dover dipendere dal bilancio e dalle decisioni del governo.
Edward P. Lazear, ex presidente del Council of Economic Advisers durante la presidenza di George W. Bush, ha sostenuto che i conti privati sarebbero più sicuri dei benefici pubblici, in quanto i rendimenti derivanti da strumenti sicuri come i buoni del Tesoro sarebbero praticamente garantiti. Inoltre, i progetti di privatizzazione prevedevano che i lavoratori potessero investire solo in opzioni a basso rischio, come una combinazione di obbligazioni e fondi azionari diversificati.

 
10

Altre modifiche politiche potrebbero risolvere il problema di Social Security in modo più efficace e meno dirompente rispetto alla privatizzazione

CONTRARIO

Molti esperti ritengono che altri interventi meno radicali sarebbero più efficaci nel risolvere il problema della solvibilità del sistema senza dover ricorrere a una riforma radicale come la privatizzazione. Il Congressional Budget Office (CBO), ad esempio, ha suggerito che una riduzione dei benefici pari al 15% o un aumento delle imposte sui salari del 2% sarebbero sufficienti a mantenere il fondo fiduciario in equilibrio per i successivi 44 anni.
Inoltre, il CBO ha proposto che l’eliminazione del tetto alle imposte (attualmente fissato a 118.500 dollari) potrebbe risolvere il problema di solvibilità per lo stesso periodo. Un’altra opzione sarebbe quella di permettere al sistema di investire una parte delle risorse in azioni oltre che in obbligazioni, al fine di ottenere rendimenti più alti, riducendo il bisogno di altre modifiche strutturali. Secondo i critici, queste soluzioni sarebbero meno distruttive e più semplici da implementare rispetto alla privatizzazione, che comporterebbe gravi disagi per i lavoratori e un aumento del rischio economico.

 
11

I conti privati darebbero agli individui il diritto legale ai benefici pensionistici

FAVOREVOLE

Una delle principali criticità del sistema attuale di Social Security è che i benefici non sono garantiti legalmente. La Corte Suprema degli Stati Uniti, nel caso Flemming v. Nestor (1960), ha stabilito che il governo non è obbligato a versare i benefici di Social Security a chi li ha guadagnati, dimostrando che non esiste un diritto contrattuale a riceverli. Con i conti privati, ogni lavoratore avrebbe pieno diritto sulla somma accumulata nel suo account, proprio come avviene per i piani IRA o 401(k), e avrebbe la possibilità di trasmetterli ai propri eredi, cosa che l'attuale sistema non consente. Michael Tanner, del Cato Institute, ha dichiarato che, in un sistema privatizzato, "i lavoratori possederebbero i fondi accumulati e avrebbero il diritto esclusivo di gestirli".

 
12

La scarsa alfabetizzazione finanziaria comprometterebbe la capacità dei lavoratori di gestire i loro conti pensionistici privati

CONTRARIO

Uno degli argomenti più forti contro la privatizzazione riguarda la mancanza di alfabetizzazione finanziaria. Secondo un sondaggio del 2015, solo il 39% degli americani conosce il tasso di interesse annuale del proprio principale credito, e circa il 45% non sa nemmeno cos’è un punteggio di credito. Questa carenza di conoscenze potrebbe mettere molti lavoratori a rischio di cattive decisioni d’investimento, esponendoli a frodi e a consulenti finanziari senza scrupoli.
Il caso del Regno Unito, che ha introdotto conti privati negli anni ‘80, è spesso citato come esempio di fallimento. Dopo l’introduzione di pensioni private legate ai mercati azionari, molte persone hanno perso ingenti somme di denaro a causa di consigli sbagliati da parte di venditori senza scrupoli. Il governo britannico ha dovuto risarcire più di 13 miliardi di sterline (circa 20 miliardi di dollari) ai risparmiatori truffati. La creazione di un sistema simile negli Stati Uniti potrebbe quindi esporre milioni di lavoratori alla stessa sorte, rischiando di generare un'ulteriore crisi economica e sociale.

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