Ucraina: l'uso di armi USA contro la Russia è un passo verso l'escalation
FAVOREVOLE O CONTRARIO?
La decisione del presidente Joe Biden di autorizzare l’utilizzo dei missili a lungo raggio ATACMS da parte dell’Ucraina segna un momento cruciale nel conflitto russo-ucraino. Annunciata il 17 novembre 2024, questa mossa mira a rafforzare la capacità difensiva e negoziale dell’Ucraina, permettendole di colpire obiettivi strategici come basi militari e infrastrutture logistiche in territorio russo. Tuttavia, la decisione ha suscitato reazioni internazionali contrastanti, con la Russia che l'ha definita una provocazione pericolosa, rispondendo con l’aggiornamento della propria dottrina nucleare per includere scenari di attacchi convenzionali sostenuti da potenze nucleari.
La scelta dell’amministrazione Biden riflette non solo dinamiche geopolitiche globali ma anche pressioni politiche interne agli Stati Uniti, con alcuni osservatori che la interpretano come una risposta alle promesse di Donald Trump di porre fine al conflitto in breve tempo. Nel frattempo, alleati come il Regno Unito hanno intensificato il proprio supporto militare all’Ucraina, evidenziando un allargamento dei soggetti attivi nel conflitto.
In un contesto di tensioni crescenti, questa mossa solleva interrogativi sulle sue implicazioni a lungo termine per la stabilità globale e sulle potenziali conseguenze di un’escalation militare, trasformando il conflitto in una sfida internazionale ancora più complessa.
IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:
La mossa di Biden mira a rafforzare la capacità difensiva e negoziale dell’Ucraina. Tuttavia, la decisione ha suscitato reazioni internazionali contrastanti, con la Russia che l'ha definita una provocazione pericolosa, rispondendo con l’aggiornamento della propria dottrina nucleare.
La decisione di Biden di autorizzare l'uso dei missili ATACMS contro obiettivi russi, mina la credibilità delle minacce di Putin. Entrambe le parti potrebbero trattenersi da ulteriori inasprimenti fino all’insediamento di Trump.
Biden sta provocando una escalation che aumenta il rischio di scontro globale. Si ampliano le tensioni geopolitiche e altre nazioni vengono coinvolte nel conflitto.
L'autorizzazione degli USA all'utilizzo dei missili su territorio russo sta creando una polarizzazione che riprende le dinamiche della Guerra Fredda. Ciò rende la pace più lontana.
L’autorizzazione di Biden all’uso dei missili statunitensi da parte dell’Ucraina non è una provocazione, ma una misura volta a rafforzare la difesa del paese contro l’aggressione russa.
L’utilizzo dei missili ATACMS in territorio russo non porterà a un’escalation militare globale e non c’è rischio nucleare
La decisione del presidente Joe Biden di autorizzare l’uso di missili ATACMS da parte dell’Ucraina segna un cambio significativo nella strategia statunitense, in un momento cruciale del conflitto. Questi missili, con una gittata di 300 km, possono colpire obiettivi strategici in territorio russo, come aeroporti e depositi di munizioni. Annunciata il 17 novembre 2024, questa mossa risponde al rafforzamento militare russo nella regione di Kursk, sostenuto da migliaia di truppe nordcoreane. L’azione ha suscitato reazioni contrastanti: Dmitry Peskov e altri leader russi l'hanno definita un’escalation pericolosa, avvertendo di possibili risposte nucleari. Parallelamente, gli Stati Uniti hanno incluso le controverse mine antiuomo negli aiuti militari, sollevando critiche etiche e legali. Esperti come Michael C. Desch avvertono che questa escalation aumenta il rischio di scontro globale, mentre analisti politici suggeriscono che Biden voglia contrastare i piani diplomatici di Donald Trump. Anche il Regno Unito ha intensificato il supporto, fornendo missili Storm Shadow, ampliando le tensioni geopolitiche e coinvolgendo altre nazioni. Questi sviluppi riflettono una crescente complessità del conflitto, con rischi significativi per la stabilità globale.
La decisione di Biden di autorizzare l'uso dei missili ATACMS contro obiettivi russi, secondo Peter Dickinson dell'Atlantic Council, mina la credibilità delle minacce di Putin, che in passato si sono dimostrate in gran parte vuote. Patrick Bury e Matthew Savill evidenziano l'importanza tattica e politica della decisione, che rafforza la posizione ucraina e invia un segnale agli alleati occidentali. Tuttavia, la Russia ha reagito con minacce amplificate, interpretando l’azione come un passo verso un’escalation globale. Tatiana Stanovaya, esperta del Carnegie Russia Eurasia Center, interpreta la retorica nucleare di Putin come una pressione psicologica per dissuadere l'Occidente, piuttosto che una minaccia reale. Nonostante ciò, l’impatto strategico della decisione è limitato dal numero contenuto di missili forniti da USA e Regno Unito.
Per Dani Belo la mossa non porterebbe verso un’escalation, poiché entrambe le parti potrebbero trattenersi da ulteriori inasprimenti fino all’insediamento di una nuova amministrazione USA, mentre Lubomyr Luciuk sottolinea che una vittoria ucraina è essenziale per preservare l’ordine globale. Analisti come William Courtney considerano la mossa più simbolica che decisiva, ma con potenziali effetti positivi sul morale ucraino e sui negoziati futuri.
L’utilizzo dei missili ATACMS in territorio russo avrà un effetto domino geopolitico, con rischi per la NATO
La decisione di Joe Biden di autorizzare l’uso di missili ATACMS contro obiettivi russi rappresenta un potenziale punto di svolta negli equilibri geopolitici globali. Questa mossa ha polarizzato ulteriormente il conflitto, consolidando due blocchi contrapposti: NATO e alleati da un lato, Russia e paesi simpatizzanti dall’altro, rievocando le dinamiche della Guerra Fredda. L’intensificazione delle tensioni potrebbe portare a incidenti imprevedibili, soprattutto in presenza di truppe NATO vicino ai confini russi. La Germania si oppone all’utilizzo di missili a lungo raggio, temendo un’escalation, mentre altri membri della NATO, come Ungheria e Turchia, manifestano riserve sul rischio di coinvolgimento diretto nel conflitto.
In questo contesto, il nazionalismo crescente alimenta decisioni belliche più aggressive, riducendo lo spazio per la diplomazia. In Russia, la propaganda statale consolida il consenso, mentre in Ucraina la capacità di colpire in profondità rafforza il morale e il supporto occidentale. Tuttavia, questo clima compromette la possibilità di negoziati di pace, alimentando una spirale di tensioni con implicazioni economiche, strategiche e umanitarie globali.
Il briefing del Dipartimento di Stato USA del 20 novembre 2024, guidato da Matthew Miller, ha chiarito che l’autorizzazione di Biden all’uso dei missili statunitensi da parte dell’Ucraina è una misura volta a rafforzare la difesa del paese contro l’aggressione russa, senza rappresentare una provocazione. Miller ha ribadito l’impegno degli USA a mantenere il conflitto contenuto, pur riconoscendo i rischi geopolitici associati. Sul fronte NATO, ha sottolineato che, pur non essendo l’Ucraina un membro dell’Alleanza, gli Stati Uniti rimangono pronti a difendere i membri NATO in caso di attacchi.
Le reazioni internazionali riflettono preoccupazioni per una possibile escalation, ma gli Stati Uniti collaborano con i partner occidentali per mitigare i rischi. Il briefing ha inoltre evidenziato come la crescita del nazionalismo in Ucraina e Russia complichi le prospettive diplomatiche, aumentando la probabilità di scelte belliche più aggressive. Miller ha ribadito la necessità di soluzioni diplomatiche per evitare un ulteriore inasprimento delle tensioni.