Metaverso
FAVOREVOLE O CONTRARIO?
Ormai da anni ferve un acceso dibattito attorno al metaverso, più che una tecnologia, una promessa, quella di imporsi diventando la nuova frontiera di Internet, rivoluzionando così in modo radicale ogni ambito della vita umana attraverso una completa ridefinizione dei concetti di reale e virtuale per – in ultima istanza – cambiare il mondo e la vita di ognuno di noi. L’idea di metaverso, termine che ha origine dalla fusione dei termini “meta”, dal greco “oltre” e “al di là”, e “universus”, dal latino “tutto”, non è certamente nuova, essendo apparsa per la prima volta nel libro di fantascienza del 1992 Snow Crash dello scrittore americano Neal Stephenson. Tuttavia, tale concetto, da traslare nel mondo reale con implicazioni rivoluzionarie, ha ricevuto un enorme e rinverdito interesse a seguito della decisione, nell’ottobre del 2021, di Mark Zuckerberg di cambiare il nome della propria impresa da Facebook a Meta, marcando la volontà di mutare il focus aziendale dai social media al metaverso.
Luogo nel cyberspazio all’interno del quale converge una moltitudine di spazi virtuali interattivi, immersivi e tra loro interconnessi, visitabile tramite un avatar, ad oggi il metaverso non esiste in forma compiuta. Punto di arrivo di una moltitudine di evoluzioni tecnologiche, tale concetto è spesso utilizzato per sottolineare un prima e un dopo, descrivendo una nuova modalità di relazionarsi con la tecnologia e con il mondo reale, tramite nuove opportunità digitali e virtuali.
IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:
Il metaverso può essere un pericoloso strumento di persuasione politica, poiché gli utenti sono pervasivamente monitorati, con la possibilità di plasmarne le idee.
Il metaverso offre opportunità in ambito politico, come organizzazione di meeting o eventi virtuali, con una notevole riduzione dei costi.
Il metaverso è un rischio per la privacy, poiché permette di estrapolare informazioni sugli utenti relativamente alla loro persona, ai comportamenti e alle comunicazioni in modo più efficace.
Il metaverso non rappresenta un pericolo per la privacy, poiché non sarà necessario raccogliere dati personali per sottoporre inserzioni pubblicitarie agli utenti.
Il metaverso rivoluzionerà il rapporto tra mondo fisico e mondo digitale, facendo sfumare la divisione tra reale e virtuale.
Il metaverso dà la possibilità di interagire e socializzare con altre persone e di esprimere la propria personalità in maniera creativa.
Il metaverso e i cambiamenti di cui si farà portatore genereranno un volume d’affari per miliardi di dollari, aprendo nuove opportunità di business.
Il metaverso è una tecnologia già morta, poiché manca una visione coerente sul suo effettivo sviluppo e non essendo riuscito a rispettare le enormi attese.
Il metaverso rappresenta un rischio per la democrazia
Il metaverso offre nuove opportunità, che possono essere impiegate in ambito politico, ad esempio organizzando meeting o eventi virtuali, come comizi, festival o convention, con una riduzione dei costi tradizionalmente legati a tali attività. Inoltre, permette un’evoluzione di strumenti come il voto e la raccolta firme online. Pertanto, il metaverso ha in sé la possibilità di facilitare la partecipazione politica e di mobilitare persone magari in precedenza disinteressate ai tradizionali canali politici e informativi, portando in dote un non indifferente potenziale democratico e di coinvolgimento nella vita istituzionale e dei partiti. A mano a mano che andrà evolvendosi e affermandosi, nel metaverso saranno sempre più presenti istituzioni, organizzazioni nazionali e internazionali, nonché rappresentanti politici e della società civile, e andranno sviluppandosi regole e strumenti di governance incrementalmente più incisivi ed efficaci nel creare un ambiente e opportunità in grado di rafforzare, alimentare e far crescere la democrazia.
Il metaverso rappresenta il più pericoloso e potenzialmente efficace strumento di persuasione politica mai creato, essendo in sostanza un mondo nel quale gli utenti sono pervasivamente monitorati, allorché esso va plasmandosi proprio a partire da un incessante interscambio di dati e informazioni. In modo innovativo, sarà possibile registrare i comportamenti, ma anche le emozioni e le sensazioni degli utenti, accedendo di fatto all’inconscio delle persone, per creare, adattare e ottimizzare messaggi politici in modo innovativo. Saranno possibili forme di manipolazione psicologica ed emotiva senza precedenti. Pertanto, il metaverso si annuncia come il terreno fertile per disinformazione e teorie del complotto, per un’ulteriore polarizzazione del dibattito pubblico, oltre che per la proliferazione di terrorismo ed estremismo. Inoltre, la sua portata rivoluzionaria pone una sfida inedita all’idea stessa di Stato nazione e, dunque, alla democrazia, senza contare che molte persone potrebbero utilizzare tale tecnologia per fuggire dalla realtà e dai suoi problemi, con un indebolimento della coscienza politica individuale e collettiva.
Il metaverso segnerà definitivamente la fine della nostra privacy
Il metaverso è una tecnologia innovativa e rivoluzionaria, il cui modello di business non ricalcherà quello dei social network. Infatti, non sarà necessario raccogliere dati personali per sottoporre inserzioni pubblicitarie agli utenti in modo più efficace, allorché nell’ambito di uno spazio virtuale sarà possibile avere un nuovo rapporto con i brand. Ad esempio, un’azienda automobilistica, invece che pubblicizzare in modo tradizionale una nuova vettura, potrà immettere sul metaverso una copia digitale della stessa, dando l’opportunità agli utenti di entrarvi fisicamente e provarla. Il metaverso non è solamente una nuova tecnologia, ma un nuovo modo di concepire la realtà e, dunque, l’economia: nell’ambito di un ambiente decentrato e interconnesso, verrà generato valore tramite la vendita e lo scambio di asset e servizi digitali. I dati raccolti serviranno a tutelare la salute fisica e psicologica degli utenti, migliorando la loro esperienza e, quindi, in ultima istanza, la loro vita.
Il metaverso offre opportunità inedite per la raccolta dei dati personali degli utenti, tanto sotto il profilo quantitativo quanto sotto quello qualitativo, e ha implicazioni multilivello in merito alla privacy, essendo possibile estrapolare informazioni sugli utenti relativamente alla loro persona, ai loro comportamenti e alle loro comunicazioni in modo esponenzialmente più efficace. I diritti sui dati raccolti, la loro sicurezza e il potere aggregato delle piatteforme digitali sono alcuni tra i problemi irrisolti di Internet: con il metaverso verranno esacerbati in relazione a una maggiore e più immersiva e pervasiva presenza online. Le big tech, colossi interessati a massimizzare i propri profitti, cogliendo le sempre maggiori potenzialità del marketing, saranno nella posizione di aggregare ancor più dati e, dunque, potere, fino a ergersi a nuove padrone del mondo. Infine, di non trascurabile importanza, con l’avvento del metaverso, saranno le problematiche relative all’ingegneria sociale e all’algorithm fairness.
Il metaverso renderà la nostra realtà ancora più alienante, distorcendo il nostro rapporto con il mondo reale e la nostra identità
Con il metaverso si aprono rinnovate opportunità e possibilità, per interagire e socializzare con altre persone, per poter esprimere la propria personalità e promuovere la propria identità e creatività; per vivere all’interno di comunità virtuali nelle quali gli utenti possono condividere interessi, idee, valori e obiettivi, relazionandosi con gli altri, con la possibilità di superare i confini geografici e temporali. Una volta che le persone saranno nel metaverso, inoltre, ogni membro di questa comunità virtuale sarà libero di autorappresentare se stesso come meglio crede, sottoforma di un avatar, proiezione della propria identità all’interno dell’universo digitale. Nel metaverso sarà possibile interagire con persone affini, nel luogo in cui si vuole, in condizione di parità e superando i limiti del mondo reale, con una maggiore immersività, in grado di offrire spessore e profondità ai rapporti che si stringono e si coltivano virtualmente.
Il metaverso non è una semplice innovazione tecnologica, ma una rivoluzione relativamente al rapporto e all’integrazione tra mondo fisico e mondo digitale. Potrebbe far sfumare la divisione tra reale e virtuale, dacché sarà permesso vivere in una dimensione in cui si potranno sperimentare esperienze realistiche nonché multisensoriali e fisiche, che potranno risultare ancora più impattanti rispetto a quelle vivibili “in carne e ossa”. Pertanto, l’identità umana è destinata a mutare, in relazione a un’alterazione dei processi emotivi e cognitivi. Tramite il proprio avatar, proiezione della propria identità, sarà possibile interagire con altri utenti ma anche con avatar virtuali, macchine che, tramite tecnologie di Intelligenza Artificiale, si presenteranno con forme e comportamenti umani, sviluppando con queste relazioni e un attaccamento emotivo: ciò renderà più complesso e meno desiderabile relazionarsi con le persone reali. Il metaverso esacerberà i problemi relativi a una crescente solitudine e dipendenza tecnologia che, già oggi, con i social media, hanno assunto dimensioni allarmanti.
Il metaverso è destinato cambiare il mondo, con un impatto positivo sull’economia
Il metaverso è una tecnologia che è destinata a cambiare il mondo, rivoluzionando completamente i concetti di reale e virtuale con importanti ripercussioni sulla vita quotidiana e sulla realtà economica e sociale. Secondo le stime di autorevoli enti e istituzioni, dalla società di consulenza McKinsey all’istituto bancario Citibank, passando per l’Unione europea, il metaverso e i cambiamenti di cui si farà portatore genereranno un volume d’affari per miliardi di dollari, aprendo nuove opportunità di business e plasmando innumerevoli settori della realtà. Il potenziale rivoluzionario di tale tecnologia è destinato a riverberarsi su una moltitudine di aspetti della nostra vita, dalla medicina al mondo del lavoro, dalla socialità all’e-commerce, dall’intrattenimento al marketing, dall’istruzione all’addestramento delle forze militari, dall’industria al turismo.
Nonostante annunci e proclami, ancorché non ancora compiutamente nato, il metaverso è una tecnologia già morta, mancando una visione coerente sul suo effettivo sviluppo e non essendo riuscito a rispettare le enormi attese. Inoltre, concetto vetusto, appartenente al mondo del gaming degli anni Novanta, da realizzarsi però con tecnologie il cui sviluppo è ancora lungi dall’essere completato. In relazione a una sua futura articolazione nella realtà, non si è ancora riusciti a rispondere a due domande cruciali: chi gestirà il metaverso? Come si farà a farvi rispettare la legge? La fine anticipata del metaverso è certificata da alcuni dati, che mostrano una progressiva riduzione degli investimenti e dell’interesse per lo stesso a fronte di enormi perdite delle aziende che se ne sono interessate, ma anche da una riduzione dei fruitori di tale tecnologia nelle sue forme attuali prototipiche. Infine, non meno problematica è la premessa da cui muove il metaverso, ovvero l’idea che le persone avranno il desiderio di rifugiarsi in un mondo virtuale, quando invece il valore aggiunto dell’informatica è quello di aver portato benefici all’umanità nel mondo reale.