Nr. 281
Pubblicato il 05/04/2024

Donne transgender nelle gare femminili

FAVOREVOLE O CONTRARIO?

Sono molti gli sportivi transgender che, gareggiando nelle categorie del sesso di elezione e non in quelle del sesso di nascita, dividono l’opinione pubblica generando polemiche anche tra gli atleti. Le complessità nascono soprattutto nei casi di donne transgender a cui è stato assegnato un genere maschile alla nascita. Queste atlete vengono criticate perché non competono nella categoria corrispondente al loro sesso biologico e risultano quindi avvantaggiate per la loro conformazione fisica. Secondo alcuni studi scientifici, le sportive transgender avrebbero maggiore forza rispetto alle atlete nate con un corpo biologico femminile, in particolare le caratteristiche muscolari risulterebbero di natura superiore. Molte atlete cisgender negli Stati Uniti d’America hanno avviato una causa contro una sportiva transgender considerando un’ingiustizia il fatto che questa avesse stravinto tutte le gare nella categoria femminile. Altri studi invece hanno dimostrato che, nonostante il corpo maschile presenti dei vantaggi in campo sportivo su quello femminile, molti tra questi benefici sono legati al testosterone che, nel momento in cui una persona transgender è in fase di transizione da uomo a donna, diminuisce grazie all’uso di farmaci. Le ricerche scientifiche che illustrano questi casi non sono esaurienti e non forniscono dati chiari. Nonostante questo, molti governi e leghe sportive internazionali stanno prendendo decisioni importanti sull’ammissione delle donne trans alle categorie sportive femminili.


IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:

01 - Le atlete donne transgender non dovrebbero partecipare alle competizioni femminili perché avvantaggiate rispetto alle donne cisgender

I vantaggi fisici delle atlete trans potrebbero risultare una vincita certa di fronte alle corporature meno prestanti delle donne cisgender.

E' necessario attuare politiche più inclusive per non isolare ancora di più le persone transgender, anche a livello sportivo.

02 - Il corpo di una sportiva transgender MtF presenta significativi vantaggi rispetto ai corpi femminili cisgender: le ricerche scientifiche

Attualmente la possibilità per le donne trans di accedere alle competizioni femminili dipende dal loro livello di testosterone, ma non è chiaro se sia un parametro affidabile a causa della carenza di studi.

Molti pensano che le atlete trans abbiano dei vantaggi fisici sulle atlete cisgender, ma fino a ora nessuna ricerca scientifica ha fornito delle prove al riguardo.

 
01

Le atlete donne transgender non dovrebbero partecipare alle competizioni femminili perché avvantaggiate rispetto alle donne cisgender

FAVOREVOLE

Il tema dell’inclusione di atlete transgender nello sport ha portato a un’ondata di critiche da parte delle persone contrarie alla loro presenza nelle categorie femminili. Molte persone trans però sostengono fermamente che sia giusto competere nelle gare sportive scegliendo la categoria del sesso di elezione e non del sesso di nascita. Le nuove decisioni prese dal World Athletics invece mettono a dura prova la resilienza delle persone trans, costringendole ad abbandonare quella che può essere la loro passione. Il bisogno di avere politiche più inclusive è fondamentale per non isolare ancora di più questa categoria di persone anche a livello sportivo. La credenza che le atlete trans rubino i primi posti alle atlete cisgender non è una teoria provata, dal momento che neanche le ricerche scientifiche forniscono dati incontrovertibili. Tuttavia, anche a causa delle nuove regole del World Athletics, le atlete transgender sono costrette a difendersi dalle accuse delle concorrenti.

CONTRARIO

Quando alle atlete transgender viene concessa la partecipazione a varie discipline sportive nelle categorie femminili, alcune tra le concorrenti potrebbero non approvare la loro presenza. Nel corso delle competizioni in cui sono state ammesse anche le atlete trans sono state diverse, infatti, le sportive a manifestare disappunto circa la possibilità di dover gareggiare con concorrenti di sesso biologico diverso dal proprio. I vantaggi fisici delle atlete trans potrebbero risultare una vincita certa di fronte alle corporature delle donne cisgender. Molte atlete si troverebbero a perdere posizioni a causa della presenza di concorrenti più prestanti che impedirebbero loro di raggiungere i risultati sperati. Diverse accuse sono state mosse ad esempio alla nuotatrice Lia Thomas, e anche in Connecticut alcune giovani atlete hanno mosso delle critiche contro le sportive trans presentando una causa federale.

 
02

Il corpo di una sportiva transgender MtF presenta significativi vantaggi rispetto ai corpi femminili cisgender: le ricerche scientifiche

FAVOREVOLE

I sostenitori dell’apertura dello sport alle donne transgender nelle gare con categoria femminile fanno leva sull’abbassamento del livello di testosterone nel corpo delle persone che stanno effettuando la transizione. La riduzione dell’ormone maschile porterebbe infatti a un minore vantaggio nelle loro prestazioni fisiche che proverebbe l’assenza di una disparità tra atlete trans e atlete cis. Tuttavia, la lettura scientifica sembra essere più propensa alla chiusura degli sport femminili alle donne transgender.
Di recente, molte organizzazioni, come il Comitato Olimpico Internazionale, hanno modificato le regole per consentire agli atleti trans di accedere alle categorie sportive del genere eletto. Questo accade perché si pensa che le atlete trans abbiano dei vantaggi fisici sulle atlete cisgender, anche se fino ad ora nessuna ricerca scientifica ha fornito delle prove al riguardo. Tra gli ostacoli di uno studio di questo tipo c’è sicuramente la difficoltà di trovare una metrica appropriata da esaminare, e poi c’è anche lo scarso numero di partecipanti a tale indagine. Uno tra gli studi più importanti è quello condotto da Joanna Harper, che ha analizzato i tempi di gara di otto corridori transgender utilizzando un modello matematico chiamato classificazione per età.

CONTRARIO

Attualmente il mondo dello sport sta affrontando la sfida di come includere le persone transgender nelle competizioni sportive. La World Athletics richiede che le atlete transgender e gli atleti con differenze di sviluppo sessuale abbiano dei livelli di testosterone pari o minori di 5 nmol al litro per gareggiare nella categoria femminile. Ci sono differenze quantificabili legate alle prestazioni tra atleti di sesso maschile e femminile. Al contrario, le differenze legate alle prestazioni tra le donne trans che hanno ricevuto un trattamento ormonale di affermazione del genere (GAHT) e le donne cisgender sono meno chiare. Ad oggi, non sono stati condotti studi prospettici che indaghino i cambiamenti nell'attività atletica e le prestazioni negli atleti transgender dopo la transizione ormonale. Comprendere sia gli effetti fisiologici del GAHT sulle prestazioni atletiche sia il decorso temporale di questi effetti è importante per i decisori e per coloro che intraprendono revisioni delle policy. I singoli studi forniscono ricerche primarie cruciali sull’argomento, ma è necessaria una revisione sistematica per fornire un riassunto affidabile delle prove disponibili.

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