Nr. 270
Pubblicato il 30/11/2023

Certificato vaccinale europeo

FAVOREVOLE O CONTRARIO?

L’Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) e la Commissione europea hanno annunciato, il 5 giugno 2023, il lancio di una storica partnership che ha l’obiettivo di migliorare la salute della popolazione in ottica digitale. L’OMS intende realizzare un sistema di certificazione digitale Covid-19, sviluppato dall’Unione Europea nel 2021, per costruire un meccanismo globale per facilitare la mobilità mondiale e la protezione delle persone dalle minacce sanitarie attuali e del futuro.
Si tratta della prima chiave della rete globale di certificazione della salute digitale dell’OMS, la quale mira a sviluppare diversi prodotti digitali per garantire una migliore salute a tutti. Gli enti offriranno agli Stati membri l’accesso a uno strumento sanitario digitale open-source che si baserà su principi di equità, innovazione, trasparenza, protezione dei dati personali e privacy. Ad annunciare i diversi principi è stato il direttore generale dell’OMS, Tedros Adhanom Ghebreyesus nel comunicato stampa La Commissione europea e l’OMS lanciano un'iniziativa storica sulla salute digitale per rafforzare la sicurezza sanitaria globale, pubblicato sul sito della World Health Organization (WHO).
Fino al 22 aprile 2023 i paesi membri hanno potuto fare ulteriori proposte per l’accordo, la bozza finale verrà poi presentata a maggio 2024 durante la 77esima Assemblea mondiale della sanità ed è in questo vertice che si deciderà sulla sua approvazione.
La nuova notizia ha subito raggiunto tutte le fazioni politiche, accendendo un ampio dibattito. Alcuni euro parlamentari non credono che la diffusione di questi strumenti digitali si possa tradurre in un miglioramento della salute dei cittadini di tutto il mondo. Al contrario, l’apporto di queste modifiche potrebbe condurre ad un ulteriore controllo da parte dell’Organizzazione Mondiale della Sanità a discapito della libertà individuale delle persone. Nel quadro dell’UE e dell’OMS a primeggiare è la volontà di migliorare la salute della popolazione, attraverso una digitalizzazione dei propri dati sanitari che potrà anche tenere sotto controllo le eventuali epidemie del futuro.


IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:

01 - Un certificato digitale open source è rischioso per i dati personali

Con il Green Pass globale sembra più vicino il rischio che i nostri dati vengano estrapolati dal wallet per circolare liberamente in una rete fatta di connessioni vorticose.

Con il certificato vaccinale europeo una grande attenzione sarà data alla salvaguardia dei dati personali e alla prevenzione della fuga di informazioni.

02 - Adozione certificato vaccinale europeo: i benefici sono maggiori dei rischi

Il nuovo certificato vaccinale europeo porterà molti benefici a livello globale grazie alla comunicazione e alla diffusione delle informazioni.

Creare un sistema sanitario controllato dall’OMS potrebbe portare a una gestione di controllo accentratrice che non prevede diritti di replica per i paesi aderenti.

03 - Il certificato vaccinale europeo rappresenta un pericolo per la democrazia

Il Green Pass ha aiutato nel ritorno a una vita normale in pandemia, anche il certificato vaccinale europeo ha degli obiettivi comunitari che non intendono minare la libertà delle persone.

Ciò che preoccupa maggiormente in riferimento all'adozione di un certificato vaccinale europeo è il controllo totale dell’OMS sulle eventuali future situazioni emergenziali.

 
01

Un certificato digitale open source è rischioso per i dati personali

FAVOREVOLE

Con l’accordo tra l’OMS e la Commissione europea ciò che attira maggiormente l’attenzione riguarda il futuro del mondo digitale che diventerà sempre più centrale nella nostra quotidianità, tanto da raccogliere i nostri dati sanitari. Il focus si sposta quindi sulla struttura dello strumento digitale, ossia sulle sue modalità di sviluppo e sulle linee guida per l’utilizzo del prodotto.
Per il momento, è stato reso noto che il certificato vaccinale europeo sarà caratterizzato da una tecnologia open source che trae spunto proprio dalla natura del Green Pass usato durante la pandemia da Covid. L’OMS sfrutterà quindi la natura del certificato verde introdotto nel marzo 2021 dall’UE per lo sviluppo del nuovo certificato vaccinale europeo. Una grande attenzione sarà data alla salvaguardia dei dati personali e alla prevenzione della fuga di informazioni. L’OMS non avrà accesso ai dati dei pazienti, effettuerà solo un ruolo di controllo e gestione dei documenti.

CONTRARIO

La digitalizzazione dei propri dati sanitari, con l’inserimento dei vaccini effettuati all’interno di un portafoglio digitale, fa pensare che la trasmissione delle informazioni diventerà più facile. Se fino a oggi, il fascicolo sanitario delle vaccinazioni aveva un formato unicamente cartaceo, con il Green Pass globale sembra più vicino il rischio che i nostri dati vengano estrapolati dal wallet per circolare liberamente in una rete fatta di connessioni vorticose.
È necessario quindi capire come si vorrà concepire il sistema descritto nell’accordo tra l’UE e l’OMS, ossia quale sarà il suo sviluppo. Al momento, non esiste alcuna linea guida per le persone, né un quadro generale sull’utilizzo dello strumento. Molti politici e membri della Commissione Europea hanno delle idee nebulose sull’utilizzo del Green Pass globale e soprattutto sul tipo di monitoraggio e controllo che farà l’OMS.

 
02

Adozione certificato vaccinale europeo: i benefici sono maggiori dei rischi

FAVOREVOLE

Il lavoro svolto in sinergia dall’OMS e dall’UE ha consentirà lo sviluppo di uno strumento che migliorerà la salute di tutti i cittadini del mondo nell’ottica di una digitalizzazione del sistema sanitario. Sono molti i benefici che il network porterà a livello globale.
Il nuovo certificato vaccinale europeo è stato presentato lo scorso 5 giugno 2023 in una conferenza stampa in cui Tedros Adhanom Ghebreyesus, il direttore dell’OMS, e Stella Kyriakides, Commissario europeo per la salute e la sicurezza alimentare, hanno tracciato le linee del nuovo supporto. Il certificato sarà un fascicolo sanitario costruito sullo standard del Green Pass Covid-19 sviluppato con successo dall’UE durante la pandemia, ma non solo. Infatti, il nuovo network diventerà una vera e propria digitalizzazione del Certificato di vaccinazione e profilassi utilizzato durante i viaggi negli altri paesi, già esistente nel nostro Paese e in tutto il mondo. L’OMS e l’UE fanno leva sull’importanza di migliorare il sistema sanitario mondiale sviluppando una forte collaborazione che, di fronte all’insorgere di emergenze sanitarie, climatiche o di guerra, consentiranno di adoperarsi nell’immediato per la salute pubblica fornendo una cabina di regia a tutti i Paesi per contrastare i possibili rischi per la popolazione. E questo significa anche dare una spinta alla comunicazione e alla diffusione delle informazioni, evitando con attenzione la circolazione di mistificazioni.

CONTRARIO

Creare un sistema sanitario controllato dall’OMS e invitare gli Stati membri ad aderire potrebbe portare a una gestione di controllo accentratrice che non prevede diritti di replica per i paesi aderenti. Gli undici Paesi guidati dalla Russia che, a settembre 2023 hanno presentato una lettera di obiezione al Trattato pandemico, dovrebbero ripresentare l’opposizione anche a maggio 2024 di fronte alla 77esima Assemblea della Sanità che avrà luogo a Ginevra per approvare la bozza del disegno dell’OMS e dell’UE. Il fatto che con l’adesione al certificato vaccinale europeo gli altri paesi sposino in toto le linee guida dell’OMS sulle future pandemie globali significherà mettersi completamente nelle mani dell’istituto di sanità all’insorgere di eventuali emergenze sanitarie. Inoltre,l’OMS e l’UE non hanno ancora fornito delucidazioni inerenti i costi dell’adesione. O meglio, si prova ad immaginare quale sarà l’aumento dei finanziamenti che ogni paese dovrà indirizzare all’OMS.
Molti tra gli sfavorevoli, tra cui diversi eurodeputati, hanno cercando di sensibilizzare gli Stati membri che dovranno firmare la bozza entro novembre 2023. Alcuni sollevano questioni intorno alla possibile dittatura sanitaria che avanzerebbe qualora l’OMS iniziasse a scegliere i vaccini obbligatori che consentiranno a una persona di circolare liberamente. Se tra i benefici del certificato vaccinale europeo c’è anche quello di consentire alle persone di oltrepassare i confini nazionali, quali saranno i presupposti per farlo? Quali i vaccini che fungeranno da lasciapassare?

 
03

Il certificato vaccinale europeo rappresenta un pericolo per la democrazia

FAVOREVOLE

La circolazione delle notizie circa l’accordo siglato a giugno 2023 tra l’OMS e la Commissione UE ha subito dato il via a dibattiti e proteste, teorie scettiche contro la telemedicina e l’adozione di un certificato vaccinale europeo. Anche se la bozza definitiva dovrà essere ancora vagliata a maggio 2024 nella 77esima Assemblea mondiale della sanità, ciò che preoccupa maggiormente è il controllo totale dell’OMS sulle eventuali future situazioni emergenziali. L’autonomia dei governi e le scelte organizzative intorno alla sanità nazionale sembrano così messe in pericolo di fronte all’eventuale egemonia dell’Organizzazione.
Diversi esponenti politici hanno quindi rilasciato dichiarazioni sfavorevoli all’adozione di strumenti digitali per controllare la sanità mondiale. Molti di questi invitano le persone, e tutti gli altri attori coinvolti, a valutare attentamente le conseguenze della proposta dell’OMS facendo sempre riferimento a quanto accaduto durante l’emergenza sanitaria. Inoltre, si fa leva sul fatto che all’interno della bozza ci siano molti altri punti che destano preoccupazione, infatti, l’accordo sembra nascondere un Trattato globale dove all’OMS spetterebbe la decisione finale anche su questioni sociali e climatiche.

CONTRARIO

Il certificato vaccinale europeo è uno strumento digitale sanitario che riprenderà lo stampo del Green Pass, il certificato verde usato dal 2021 da tutto il mondo per provare che una persona avesse effettuato tutti i vaccini anti Covid-19 richiesti o che fosse risultato negativo al tampone in seguito alla contrazione del virus. Già il Green Pass rappresentava per molti un limite alle libertà personali e un pericolo per la democrazia. Anche il nuovo certificato vaccinale europeo rischia di essere visto nel medesimo modo.
In realtà, come il Green Pass ha aiutato nel ritorno a una vita normale, consentendo di nuovo di viaggiare e di circolare nel proprio paese e fuori da esso, anche il certificato vaccinale europeo ha degli obiettivi precisi e comunitari che non intendono minare la libertà individuale delle persone. È fuori contesto anche pensare che l’OMS, come organizzazione, stia cercando di sottomettere tutti gli Stati membri alle proprie regole. Lo scopo dell’OMS, insieme all’UE, è quello di favorire la circolazione dei dati sanitari per proteggere le persone da un’eventuale nuova pandemia. Ad anticipare questo discorso, in Italia, era stato Mario Draghi nel 2021, allora Primo Ministro, durante una conferenza stampa sul Decreto Riapertura.

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