CRISPR-Cas9
FAVOREVOLE O CONTRARIO?
La CRISPR-Cas9, tecnica di editing genetico che permette di intervenire sulle sequenze di DNA – tagliando i filamenti in punti precisi – e di modificarle, al fine di correggere mutazioni patologiche, entra a far parte del dibattito pubblico dal marzo del 2015, quando, sulle riviste “Science” e “Nature”, diversi scienziati del settore proposero una moratoria per la sua applicazione sugli esseri umani, limitatamente alla manipolazione del DNA nei gameti e negli embrioni, da cui far nascere persone con il genoma modificato ed ereditabile dalle generazioni future.
Oltre a dubbi di ordine bioetico, il dibattito pubblico esplora le conseguenze socio-culturali di una diffusione di massa della tecnica (dato il costo di impiego decisamente accessibile), i possibili margini di errore della sua applicazione, ma anche gli immediati vantaggi nell’utilizzo in ambito medico-scientifico, nel settore agricolo, zootecnico, ambientale e da un punto di vista economico, in virtù dei nuovi potenziali sbocchi lavorativi che gli investimenti sulla tecnica potrebbero offrire.
IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:
Oltre a dubbi di ordine bioetico, il dibattito su CRISPR-Cas9 – tecnica di editing che permette di intervenire sulle sequenze di DNA – esplora le conseguenze socio-culturali di una sua diffusione di massa, i possibili margini di errore, ma anche gli immediati vantaggi nell’utilizzo in ambito medico-scientifico, nei settori agricolo, zootecnico, ambientale e da un punto di vista economico.
Un'applicazione efficiente della tecnica CRISPR è la modificazione in provetta di cellule staminali da trapiantare nel paziente, utile in alcuni tipi di tumori e in malattie diffuse come la malaria. Nel settore zootecnico si potrebbero ottenere mucche senza corna o che producono latte senza allergeni; capre e pecore con il gene della miostatina; maiali resistenti ad alcuni virus.
Nonostante le migliorie, la CRISPR è ancora difettosa: non tutti i tagli avvengono nel punto esatto; oltre alla modifica voluta, la CRISPR ne induce altre non pianificate, rendendo il risultato nel suo insieme imprevedibile. Intervenire sulla linea germinale di un individuo significa “riscrivere” il DNA di tutta la sua prole, così un eventuale errore si potrebbe tramandare alle generazioni future.
La CRISPR è una tecnica semplice e poco costosa. Non una terapia per pochi, dunque, che elimina ogni fattore di discriminazione in base al reddito, alla nazionalità, al genere. Il timore che il possedere maggiori informazioni genetiche significhi abusarne è una paura infondata. Il progresso scientifico mediante CRISPR è una conseguenza del sapere che va percorsa e non ostacolata.
La diffusione della tecnica è pericolosa. Se avrà costi bassi, potrebbe accrescere il biohackeraggio. Ma anche l’accessibilità limitata è pericolosa: con disparità d’accesso a tali tecniche, si formerà una "casta alpha" con accesso alle migliori opportunità sociali e sanitarie. In tal caso, potrebbe esserci una deriva eugenetica, ovvero il miglioramento genetico di un gruppo di individui.
La tecnica CRISPR-Cas9 potrebbe impedire la nascita di un bimbo con una malattia genetica ereditaria. Dato che la prospettiva è l'eliminazione preventiva delle mutazioni genetiche alla base di gravi patologie, è fondamentale condurre la sperimentazione sugli animali e su embrioni “in vitro”. Tale sperimentazione di base è necessaria al fine di testare la sicurezza e l’efficacia della tecnica.
Nella sperimentazione CRISPR si devono utilizzare gli embrioni come cavie, uccidendoli poco dopo la sperimentazione. Inoltre, la sperimentazione in vitro è inutile, poiché per capire se il metodo funziona bisognerebbe far nascere un bambino e seguirne la discendenza. I pochi giorni di vita dell’embrione in vitro non sono sufficienti a mostrare la piena riuscita dell’esperimento.
I benefici della CRISPR sono già evidenti nei settori medico-scientifico, zootecnico, ambientale ed economico
Un'applicazione efficiente e immediata della tecnica CRISPR è la modificazione in provetta di cellule staminali da trapiantare poi nel paziente, operazione che può essere impiegata in alcuni tipi di tumori e in diverse altre malattie diffuse, come ad esempio la malaria (mutando le zanzare in modo da non renderle portatrici della malattia).
Altri utilizzi efficaci della tecnica si avrebbero nel settore zootecnico: mucche senza corna (più sicure per gli agricoltori) o che producono latte senza allergeni, quelle resistenti alla tubercolosi bovina; capre e pecore con il gene della miostatina modificato per aumentare la massa muscolare; maiali resistenti al virus della sindrome riproduttiva e respiratoria.
Benefici anche nei settori ambientale (la resistenza a patologie microbiche) ed economico (investimenti nella ricerca per creare anche nuovi posti di lavoro).
Dalla ricerca si apprende che, per quante migliorie siano state apportate alla CRISPR, quest’ultima è ancora difettosa. Ad esempio non tutti i tagli avvengono nel punto esatto.
Nel correggere l’anomalia studiata, oltre alla modifica voluta, la CRISPR ne induce anche altre non pianificate in altre parti della sequenza del DNA, rendendo il risultato nel suo insieme imprevedibile. Gli embrioni risultano sì corretti dalla mutazione patologica selezionata e oggetto dell’intervento di editing, ma altre alterazioni genetiche possono essere avvenute altrove, con conseguenze ignote sull’eventuale nascituro e sulle generazioni future.
Intervenire sulla linea germinale di un individuo significa infatti “riscrivere” il DNA di tutta la sua prole a venire, e questo è inaccettabile, dal momento che le generazioni future hanno il diritto di non essere vittime di un nostro errore.
Nell’impossibilità attuale di prevedere errori e vista la portata di CRISPR, possiamo prefigurare l'impatto che una tecnica fuori controllo di una tale potenza avrebbe anche negli stili di vita, nei codici socio-culturali, nelle strutture economiche della nostra società.
Il costo ridotto della tecnica permette a quest'ultima di venire diffusa su larga scala e di essere accessibile a tutti senza distinzioni
Rispetto alle tecniche precedenti, CRISPR ha il vantaggio di essere una metodica più semplice e meno costosa, e per questo può diffondersi rapidamente in tutti i laboratori del mondo ed essere accessibile a tutte le classi, anche alle meno abbienti.
Non una terapia, dunque, a disposizione di pochi, ma una terapia per tutti, eliminando fin dall'inizio ogni fattore di discriminazione all’accesso in base al reddito, alla nazionalità, al genere.
Il timore che il possedere maggiori informazioni genetiche significhi abusarne (arrivando ad esempio alla selezione di esseri umani) è solo una paura infondata, un costrutto sociale che non ha motivo di esistere. Il progresso scientifico mediante CRISPR è una conseguenza del sapere che va percorsa e non ostacolata.
La diffusione della tecnica è, in ogni caso, pericolosa. Se essa, come in molti sostengono, avrà costi molto bassi e accessibili, potrebbe accrescere il fenomeno del biohackeraggio, ovvero dilettanti che si divertono a giocare con qualcosa di estremamente potente.
D'altro canto, c'è anche il pericolo inverso, quello di una accessibilità limitata a un gruppo di persone: in presenza di crescenti disparità d’accesso all’assistenza sanitaria e alle tecnologie riproduttive, si formerà una 'casta alpha' con accesso alle migliori opportunità politiche e sociali, e una pletora di persone lasciate sempre più ai margini delle occasioni di benessere esistenti.
Quest'ultimo caso potrebbe dar vita, a sua volta, al ritorno di una deriva eugenetica, ovvero del miglioramento genetico di un gruppo di individui, dal momento che la tecnica permette all'uomo di cambiare la linea germinale e dunque di avere il controllo del proprio destino genetico, quindi sulle generazioni future.
La CRIPSR offre la prospettiva dell'eliminazione preventiva delle mutazioni genetiche alla base di gravi patologie, ancor prima della gravidanza
L'utilizzo della tecnica CRISPR-Cas9 potrebbe teoricamente impedire la nascita di un bimbo con una malattia genetica ereditaria.
Dal momento che la grande prospettiva conseguente all'utilizzo di questa nuova tecnica è l'eliminazione preventiva delle mutazioni genetiche alla base di gravi patologie prima ancora che si verifichi la gravidanza, è fondamentale condurre la sperimentazione sugli animali e, per quanto riguarda gli embrioni, su quelli “in vitro”, cioè impossibili da impiantare e destinati dunque nient'altro che alla distruzione. Questa sperimentazione di base è necessaria al fine di testare la sicurezza e l’efficacia della tecnica. Bloccarla vuol dire bloccare la ricerca sulla linea geminale e dunque la possibilità di ottenere risorse importanti per la prevenzione medica.
La Scienza si sta muovendo troppo rapidamente per la società e rischia di utilizzare l'uomo come cavia.
Non abbiamo informazioni sufficienti per poter gestire questa tecnica, e il rischio maggiore sarebbe quello di assistere alla nascita del primo bambino CRISPR, mentre l'opinione pubblica è contraria.
Anche se i propositi sono buoni, non è mai lecito compiere il male. E in questo caso, si parla di utilizzare come cavie gli embrioni e ucciderli in modo diretto poco dopo la sperimentazione.
Ma la questione è che anche la sperimentazione in vitro è inutile. Questo perché l'unico modo per capire se effettivamente il metodo funziona è far nascere un bambino e seguirne la discendenza (cosa bioeticamente inaccettabile). I pochi giorni di vita dell’embrione in vitro non sono sufficienti a mostrare la piena riuscita dell’esperimento.