Gender
FAVOREVOLE O CONTRARIO?
Le teorie sull'identità di genere (dall'inglese gender) rappresentano un punto centrale del dibattito sociologico e teologico mondiale.
Il primo argomento intorno al quale si anima il dibattito riguarda la separazione o meno dell'identità di genere dal sesso biologico. Se molti studiosi sostengo la netta distinzione tra i due concetti, altri difendono la loro complementarità e indissolubilità.
Il secondo argomento riguarda l'esistenza o meno di una “Teoria del gender”. Da un lato, la convinzione di molti che gli studi di genere abbiano dato il via a una nuova filosofia della sessualità che attacca le fondamenta della famiglia e delle relazioni interpersonali a partire dagli insegnamenti scolastici; dall'altra, gli studi medico-scientifici e psicologici sostengono l'infondatezza di una ideologia del gender e, piuttosto, sostengono l'importanza degli studi di genere utili a favorire una cultura delle differenze e del rispetto della persona umana in tutte le sue dimensioni e la necessità di diffondere la conoscenza di tali studi anche nelle scuole.
IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:
Il dibattito sull'identità di genere (gender) si basa sulla separazione o meno del genere dal sesso biologico: alcuni ne sostengo la netta distinzione, altri l’indissolubilità. Esiste una “Teoria gender”? Per molti gli studi di genere sono un attacco alla famiglia; per altri tali studi sono utili a favorire una cultura del rispetto e delle differenze, da diffondere nelle scuole.
Per le associazioni di psicologi non esiste una “ideologia del gender”. Gli studi scientifici di genere contribuiscono alla conoscenza di temi di rilievo in molti campi disciplinari e alla riduzione di discriminazioni di genere e sessuali. La diffusione di tali studi nelle scuole può contrastare le discriminazioni nei contesti scolastici, valorizzando la cultura dell’amicizia e della nonviolenza.
La diffusione di una certa ideologia “gender” aggrava la crisi dell’istituto del matrimonio e attacca le fondamenta della famiglia. Per tale teoria, l'essere uomo o donna non sarebbe determinato dal sesso, ma sarebbe un costrutto culturale. L’erroneità di questa teoria è evidente: l’uomo contesta di avere una natura precostituita dalla corporeità, ma che è lui stesso a creare la propria natura.
Esiste una precisa distinzione tra sesso e genere, il primo indica le differenze anatomiche, il secondo le differenze psicologiche, culturali e sociali tra maschi e femmine. Dunque il genere non è prodotto dal sesso biologico, ma sono un prodotto culturale: un bambino nasce col sesso biologico e successivamente sviluppa il genere sociale.
Per il determinismo biologico, sono alcuni aspetti della biologia umana a determinare le differenze di comportamento tra uomini e donne, differenze individuabili in tutte le culture. Nell’infanzia e nell’adolescenza, la persona acquisisce progressivamente coscienza del proprio “io”, della propria identità. In un processo di integrazione armonico, l'identità sessuale e di genere si complementano.
È fondamentale diffondere gli studi sul gender nelle scuole, al fine di contrastare le discriminazioni sessuali e di genere
Le associazioni regionali di psicologi sono d'accordo nel sottolineare l’inconsistenza scientifica del concetto di “ideologia del gender”.
Al contrario, esistono studi scientifici di genere che, insieme ai Gay and Lesbian Studies, hanno contribuito in modo significativo alla conoscenza di tematiche di grande rilievo per molti campi disciplinari, come la medicina e la psicologia, la giurisprudenza e le scienze sociali, e alla riduzione, a livello individuale e sociale, di pregiudizi e discriminazioni basati sul genere e sull’orientamento sessuale.
La seria e appropriata diffusione di tali studi attraverso corrette metodologie didattico-educative all’interno delle scuole può inoltre offrire occasioni di crescita personale e culturale ad allievi e personale scolastico e a contrastare le discriminazioni nei contesti scolastici, valorizzando una cultura dello scambio, della relazione, dell’amicizia e della nonviolenza.
Nell’ambito dell’indebolimento dell'istituzione matrimoniale, la diffusione di una certa ideologia “gender” ha le sue responsabilità. Secondo tale teoria, l'essere uomo o donna non sarebbe determinato dal sesso, ma sarebbe un costrutto culturale. Un'ideologia che mira ad attaccare le fondamenta della famiglia e delle relazioni interpersonali già a partire dalle scuole.
Ideologie di questo tipo, infatti, pretendono di imporsi come un pensiero unico che determini anche l’educazione dei bambini.
Secondo questa nuova filosofia della sessualità, il sesso non è più un dato originario della natura che l’uomo deve accettare e riempire personalmente di senso, bensì un ruolo sociale del quale si decide autonomamente. La profonda erroneità di questa teoria e della rivoluzione antropologica in essa soggiacente è evidente: l’uomo contesta di avere una natura precostituita dalla sua corporeità, che caratterizza l’essere umano. Nega la propria natura e decide che essa non gli è data come fatto precostituito, ma che è lui stesso a crearsela.
Identità sessuale e di genere sono distinte, in quanto le differenze di genere non sono biologicamente determinate, ma sono un prodotto culturale
Esiste una precisa distinzione tra sesso e genere. Con il termine sesso si indicano le differenze anatomiche e fisiologiche che caratterizzano i corpi maschili e femminili, mentre il genere concerne le differenze psicologiche, culturali e sociali tra maschi e femmine ed è collegato alle nozioni socialmente costruite di maschilità e femminilità: non è dunque necessariamente un prodotto diretto del sesso biologico. La distinzione tra sesso e genere è fondamentale, poiché molte differenze tra uomini e donne non sono di origine biologica.
In generale, le teorie secondo cui gli esseri umani si conformerebbero a una sorta di predisposizione innata trascurano il ruolo decisivo dell’interazione sociale nella definizione del comportamento umano.
Le differenze di genere non sono biologicamente determinate, ma sono un prodotto culturale.
Le più importanti teorie si concentrano sulla socializzazione di genere, ovvero l'apprendimento dei ruoli di genere attraverso agenti sociali come la famiglia, la scuola e i media. Un tipo di approccio che crea una netta distinzione tra sesso biologico e genere sociale: un bambino nasce col primo e sviluppa il secondo.
Seguendo le linee guida del determinismo biologico, si può affermare che sono determinati aspetti della biologia umana quali i cromosomi e altri fattori genetici (ormoni, dimensione del cervello etc.) a determinare le differenze di comportamento tra uomini e donne. Differenze che possono essere individuate in tutte le culture. Le teorie della differenza naturale si basano spesso sul comportamento animale che è variabile nel tempo e nello spazio.
Durante l’infanzia e l’adolescenza, la persona acquisisce progressivamente coscienza del proprio “io”, della propria identità. In un processo di integrazione armonico e corretto, l'identità sessuale e di genere si complementano.
La categoria di identità sessuale di genere d'ordine psico-sociale e culturale corrisponde armonicamente all'identità sessuale d'ordine psico-biologico quando l'integrazione della personalità si accompagna al riconoscimento della pienezza della verità interiore della persona, unità d'anima e corpo.