La larga vittoria del No impone un periodo di riflessione e un governo di transizione. No alle elezioni immediate

Dopo la sconfitta del Sì, il Partito Democratico vive giorni di riflessioni sul da farsi. Andare al voto con una doppia legge elettorale appare però una follia. Infatti, da luglio 2016, alla Camera dei deputati si applica l’Italicum, legge elettorale concepita solo per una camera proprio nell’ottica del referendum costituzionale. Attualmente, al Senato, si applica il Consultellum, una sorta di Porcellum (vecchia legge elettorale) adeguato alle modifiche indotte dalla pronuncia di incostituzionalità della vecchia legge elettorale. Ampiamente criticato il largo premio di maggioranza che deriverebbe dall’applicazione dell’Italicum, dibattuta l’opportunità di andare al voto con una doppia legge elettorale che porterebbe all’ennesimo governo traballante. Proprio uno dei più acerrimi rivali di Renzi, Massimo D’Alema, che si è speso fortemente per la vittoria del No, si è così espresso: “"Il Capo dello Stato darà l'incarico a una personalità che lavorerà a misurare le disponibilità per un governo necessario al paese. Si dovrà verificare il senso di responsabilità delle forze politiche e credo che ci sia una maggioranza in Parlamento che non intenda favorire lo scioglimento irresponsabile delle Camere. Andare a votare ora sarebbe irresponsabile anche perché la Consulta deve ancora pronunciarsi sull'Italicum. E mi auguro che l'assunzione di responsabilità possa essere la più ampia possibile" (Referendum, la notte del No. La sconfitta di Renzi, “ansa.it”, 6 dicembre 2016).

Lo stesso Toninelli, che recentemente si è espresso positivamente sul voto con l’attuale sistema elettorale, è sempre stato di diverso avviso: "Non è che avvenga come nel Porcellum e nell'Italicum che ci sia un premio di maggioranza che è da escludere in partenza in quanto con questo sistema le elezioni parlamentari sono completamente sradicate dal loro rapporto con gli elettori. Chi invoca la governabilità a tutti i costi è tecnicamente fuori dalla repubblica parlamentare". (Monica Rubino, Il M5s ora cambia idea: "Al voto subito con l'Italicum", “repubblica.it”, 5 dicembre 2016).

Vincenzo Boccia, presidente di Confindustria, commenta così il risultato delle urne: "Non seguiamo i sondaggi né gli esiti elettorali, ma confermiamo le nostre idee. La riforma costituzionale era pre-condizione per modernizzare il Paese". Detto questo, le riforme economiche prescindono da questo". (Monica Rubino, Il M5s ora cambia idea: "Al voto subito con l'Italicum", cit…).

 

Claudio Alessandro Colombrita, 27 dicembre 2016

Il voto degli italiani è chiaro, la maggioranza dei partiti politici vuole tornare a votare al più presto. Il 60% con cui si è affermato il No è una percentuale troppo ampia per chiudere gli occhi, una bocciatura senza appello per il governo Renzi e per il Partito Democratico che ha guidato il paese.
Il centrodestra si divide sui tempi delle elezioni: il fronte composto da Lega e FdI le vorrebbe subito, con il leader Matteo Salvini che rivendica il suo ruolo di "alternativa seria". Forza Italia si manifesta più prudente, sottolineando la necessità che venga prima approvata una nuova legge elettorale. Silvio Berlusconi si è mostrato disponibile alla formazione di un “governo di larghe intese”. Dello stesso avviso il capogruppo Renato Brunetta, che ha evidenziato come il PD abbia "il diritto-dovere di formare una nuova maggioranza e un governo senza Renzi". (Monica Rubino, Il M5s ora cambia idea: "Al voto subito con l'Italicum", “repubblica.it”, 5 dicembre 2016).

Più compatto il M5S, che si è così espresso: “Con il voto referendario gli italiani hanno espresso un chiaro segnale politico: la volontà di andare il prima possibile al voto. L’unico problema è la legge elettorale, che i partiti per tre anni hanno usato come merce di scambio delle loro trattative alle spalle dei cittadini. Ora ci troviamo con due leggi elettorali tra Camera e Senato molto diverse. Alla Camera è l'Italicum. La nostra soluzione è applicare la stessa legge al Senato su base regionale.
È sufficiente aggiungere alcune righe di testo alla legge attuale per farlo e portarla in Parlamento per l'approvazione. Stiamo lavorando alla bozza che presenteremo in questi giorni. La legge recepirà in automatico le indicazioni della Consulta che si pronuncerà a breve. Dopo di che avremo una legge elettorale costituzionale pronta all'uso evitando mesi di discussioni e mercato delle vacche dei partiti.
La nostra soluzione e l'azione di controllo della consulta garantiscono l'approvazione di una legge costituzionale e al di sopra delle parti. I partiti farebbero solamente una legge peggiore per i cittadini e Anticinquestellum”. (Vito Crimi, Danilo Toninelli, La soluzione del MoVimento 5 Stelle per la legge elettorale (spiegata bene), “ilblogdellestelle.it”, 5 dicembre 2016).