L’annullamento dei primi risultati delle amministrative a Istanbul è la dimostrazione della politica dittatoriale di Erdoğan

Le accuse del candidato sindaco dell’Akp

Binali Yildirim, il candidato sindaco di Istanbul del partito Akp di Erdoğan, ha spiegato i motivi del ricorso presentato alla Commissione elettorale suprema e della decisione di tornare alle urne: “Noi non volevamo tornare alle elezioni, ma il partito di opposizione ha rigettato la nostra richiesta di un riconteggio delle schede. Per questo siamo dovuti tornare al voto ”, ha puntualizzato nel corso del confronto televisivo con Ekrem Imamoglu, il socialdemocratico che aveva vinto le elezioni del 31 marzo, poi annullate dalla Commissione elettorale suprema (Ysk) di Ankara (Istanbul: duello in tv tra i due candidati a sindaco. Il nuovo voto il 23 giugno, “euronews.com”, 17 giugno 2019).

Erdoğan dopo la seconda sconfitta del 23 giugno

Dopo la riconferma di Imamoglu, Erdoğan è intervenuto per congratularsi con il candidato del Chp: "Mi congratulo con Ekrem Imamoglu che secondo i risultati ha vinto". "Oggi la volontà della nazione si è manifestata ancora una volta. Continueremo come prima a marciare verso i nostri obiettivi del 2023 nell'unità e nell'unione, nel rispetto della democrazia, dello stato di diritto, della pace, della prosperità e della stabilità del nostro Paese" (A Istanbul le elezioni (ripetute) per il sindaco. E Imamoglu vince di nuovo, “Rai News”, 24 giugno 2019).

 

Le reazioni dopo l’accoglimento del ricorso dell’Akp

Il vice presidente del partito socialdemocratico Chp Onursal Adiguzel ha rilasciato un duro commento in merito alla decisione della Commissione elettorale suprema (Ysk) di Ankara che ha accolto il ricorso presentato dall’Akp del candidato sindaco Binali Yildirim: “Vincere contro l’Akp è illegale - ha scritto su Twitter - Un sistema che rovescia la volontà popolare e non rispetta la legge non è né democratico né legittimo. Questa è semplicemente una dittatura”.
Anche il candidato sindaco del Chp Ekrem Imamoglu, che aveva vinto le elezioni secondo i risultati del primo aprile, e che sarà poi riconfermato il 23 giugno, ha rilasciato dichiarazioni pubbliche all’indomani della sentenza dei giudici di Ankara, invitando i compagni di partito e i cittadini alla calma: “ Non perdiamo la speranza. Se restiamo uniti tutto andrà per il meglio ” (Monica Ricci Sargentini, A Istanbul si rivota per il sindaco I rivali di Erdoğan : è una dittatura , “Corriere della Sera”, 7 maggio 2019).

Imamoglu replica alle accuse di brogli

Nel confronto televisivo tra i due candidati sindaci, avvenuto il 18 giugno, a pochi giorni dalla ripetizione delle votazioni, Ekrem Imamoglu respinge le accuse di furto e di brogli: “ Chi avrebbe commesso il furto? E non è vero che il mio partito non ha collaborato. Questa non è più una semplice elezione locale. La decisione di tornare alle urne la ha resa una battaglia per la democrazia ”.
Replica poi all’altra grave affermazione del fedelissimo di Erdoğan Binali Yildirim, secondo il quale nei pochi giorni da sindaco Imamoglu avrebbe raccolto i dati di tutti i cittadini di Istanbul. Un’azione, secondo Yildirim, tipica della rete golpista di Feto (quella che avrebbe organizzato, secondo le accuse, il golpe militare del 15 luglio 2016): “ Non ho idea di quali siano le tattiche di Feto – precisa Imamoglu - Io sono sempre dalla parte dello stato e del diritto e da sindaco di Istanbul avevo il pieno diritto a far copiare i dati dei cittadini, un processo senza alcun rischio per la privacy ” (Giuseppe Di Donna, Lo storico dibattito tra i due uomini che si contendono Istanbul , “Agi”, 17 giugno 2019).

Ekrem Imamoglu ha rilasciato un’articolata intervista al giornalista de “Il Manifesto” Dimitri Bettoni, in cui ripercorre le tappe che hanno portato al riconteggio dei voti ed espone il proprio programma politico: “Anche in queste condizioni difficili, il nostro messaggio è diventato simbolo della speranza di 82 milioni di cittadini e nessuno dovrebbe esitare a fidarsi del futuro. Dopo aver perso le elezioni, il Partito di Giustizia e Sviluppo (Akp) ha contestato il risultato in ogni modo – ha raccontato Imamoglu - Ha chiesto e ottenuto la verifica di 319mila voti indicati come non validi. Poi ha chiesto il riconteggio completo in sei distretti, anche questo accettato. Ancora, sono state chieste verifiche su schede fantasma, sui voti dei detenuti e di altri elettori ritenuti privi di diritti politici. Tuttavia, i risultati di queste obiezioni non hanno dato soddisfazione ai nostri concorrenti né hanno oscurato la nostra vittoria. Chi non ha potuto accettare l’esito delle urne ha così posto sulla Commissione elettorale un’enorme pressione: sette membri hanno preferito non respingere questa pressione, ma obbedire. Il voto degli elettori è stato ignorato, adducendo la motivazione che le commissioni dei seggi elettorali erano formate in modo errato. Annullando le sole elezioni di Istanbul è stato leso il diritto di 16 milioni di cittadini. Hanno bloccato il lavoro che avevamo appena avviato, o meglio, lo hanno solo rimandato. In molti ci hanno dichiarato il proprio sostegno, alcuni anche ritirando i propri candidati. La richiesta di democrazia non è espressa solo dai partiti politici, ma da tutti i segmenti della società. La decisione della Commissione elettorale, risultato di pressioni politiche, ha causato profondo sgomento”.

Ha spiegato poi il suo programma laico e democratico, incentrato sulla trasparenza e sulla partecipazione: “Ho promesso una città in cui tutti possano vivere in pace. Cambiamo prima l’approccio gestionale, inaugurando inedite modalità decisionali dal basso. I suggerimenti della strada e dai quartieri forniranno il maggior contributo alla nostra gestione. La trasparenza sarà la base di partenza e ogni cittadino sarà in grado di mettere in discussione dove e come vengono usate le risorse. Le riunioni del Consiglio saranno trasmesse in diretta, una pratica che ho subito inaugurato con la mia prima riunione, seguita per la prima volta nella storia della Turchia da più di 3,5 milioni di persone. Elimineremo le barriere alla partecipazione, con un’attenzione speciale ai giovani che desiderano entrare nel mondo del lavoro. Moltiplicando il numero di scuole materne, prepareremo un futuro migliore per i nostri figli e daremo sostegno ai genitori” (Dimitri Bettoni, Imamoglu: “Vinceremo ancora: saranno i cittadini a gestire Istanbul” , “Il Manifesto”, 23 maggio 2019).

Le prime dichiarazioni di Imamoglu dopo la riconferma del 23 giugno

Il 23 giugno 2019, Ekrem Imamoglu viene riconfermato sindaco di Istanbul con il 54% delle preferenze. Il candidato del Chp commenta così la seconda vittoria consecutiva sul partito di Erdoğan: “Non è la mia vittoria, è la vittoria della democrazia, siete stati protagonisti di una delle pagine più belle della storia di questo Paese. Sarò il sindaco di 16 milioni di persone, nessuno sarà escluso, è finito il tempo di pregiudizi, divisioni, conflitti, voglio una città in cui tutti, nelle loro diversità, si abbraccino” (Il candidato dell'opposizione Ekrem Imamoglu conquista (di nuovo) Istanbul: sconfitto l'uomo di Erdoğan, “La Repubblica”, 23 giugno 2019).

Alessandro De Sanctis, Nina Celli, 6 novembre 2019