Aborto

Affermare che la vita umana inizi col concepimento e che l'aborto previsto dalla legge sia da considerare omicidio non ha alcun riscontro

Tesi favorevole

PRO\VERSI

L'embrione va considerato vita umana nel momento in cui inizia a formarsi il sistema nervoso, che permette di provare, tra le altre cose, il dolore. Ciò avviene intorno al terzo mese di gravidanza. Dunque, nei primi 3 mesi non si può parlare di persona umana.
Ritenere che l'aborto equivalga all'omicidio contiene un errore logico. La vita biologica preesiste alla formazione dell'embrione: esso è il risultato di processi biochimici fra organismi vivi. Affermare che la vita inizi all’istante della fusione del DNA con organismi vivi è una contraddizione. L’idea che il concepimento costituisca una qualche “discontinuità” che giustifichi l’assegnazione dello status di “persona” non trova riscontro in natura.
Se l'aborto è omicidio lo è anche la contraccezione. In questo senso, stabilire quando la soppressione di un gruppo di cellule è un omicidio e quando invece non lo è una pura convenzione.
La possibilità che in futuro un organismo acquisisca determinate caratteristiche che non possiede allo stato embrionale non obbliga a trattarlo come se le avesse già acquisite. Il concetto di potenzialità non è sufficiente a produrre vincoli morali e obblighi di tutela nei confronti dell’embrione.


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