L’esperimento SOX è stato interrotto perché pericoloso per la salute e per l’ambiente

Un’approssimazione fastidiosa

Sin dal suo annuncio ufficiale, si è assistito ad una campagna contro l’esperimento SOX, preventiva e non giustificata. Gli ambientalisti non hanno mai digerito la collocazione del Laboratorio e, al di là dei ragionamenti sulla bontà o pericolosità del progetto, si schierano contro per partito preso.
L’esperimento SOX è fondamentale per la ricerca scientifica e per l’Italia, che diventa vetrina di una possibile svolta epocale. Si è parlato di tutto il contorno, trascurando il contenuto, come confermato da Giovanni Damiani, ex direttore tecnico dell’Agenzia regionale per la Tutela dell'Ambiente (ARTA): “Se assecondiamo le cavolate, come quelle dette sul rischio nucleare dell’esperimento Sox, a noi ecologisti seri non crederà più nessuno. La politica ambientale ha bisogno di verità, di oggettività, perché sia credibile ed efficace"(Filippo Tronca, Esperimento SOX: Damiani, ''Basta bufale! cosi' si danneggia l'ecologismo serio", “abruzzoweb.it”, 12 dicembre 2017).
Non tutti gli ecologisti, dunque, si schierano contro SOX e anzi molti reclamano la verità e una corretta informazione. Sono molti i mass media che hanno puntato il dito contro il progetto e contro i Laboratori, una vera e propria gogna mediatica basata molto spesso sulle voci dei non addetti ai lavori.

Non esiste alcun pericolo

La gente è allarmata da alcuni piccoli episodi verificatisi negli anni precedenti e vuole fermare l’attività dei Laboratori del Gran Sasso. Molti, probabilmente, non si sono nemmeno informati sul progetto, su quello che vuole dimostrare e sulla sua unicità. Eppure, la quantità radioattiva è davvero esigua, peraltro contenuta in un involucro di massima sicurezza, con tutte le cautele del caso. Si può confrontare il materiale presente in Borexino con macchinari e attrezzature con cui ci imbattiamo nella vita di tutti i giorni. Giuseppe di Bella, autore dell’Associazione Lucia Coscioni, e Federico Binda, Ricercatore presso l’Università di Regensburg, affermano: “Nel caso dell’esperimento SOX, volendo misurare le radiazioni a cui i soli addetti ai lavori potrebbero essere sottoposti, ci troveremmo di fronte a valori inferiori di quelli di una seduta di radioterapia di una lastra dal dentista, o perfino alle radiazioni che assorbiamo durante un volto intercontinentale a causa della altezza in quota. Quindi che facciamo? Chiudiamo tutti gli studi dentistici? O i centri di radioterapia, o non voliamo più?” (L’esperimento SOX e la libertà di ricerca scientifica, “associazionelucacoscioni.it”, 27 dicembre 2017).

Entrano in gioco professionisti eccellenti che da anni sono impegnati in esperimenti simili. Si è parlato poco di scienza e molto di altro, con un allarmismo preventivo che ha preso piede in modo incontrollato, un calderone di problemi che trascura però i molteplici benefici di SOX.
Così Francesco Vissani, dirigente di ricerca all'INFN: "I miei colleghi, che si stanno preparando da molti anni per questo lavoro, hanno preso tutte le sicurezze possibili del caso e quindi l'esperimento è a prova di qualsiasi pericolo immaginabile o meno. La sicurezza è massima ma ci sono più piani di discussione e penso che sia bene rivalutarli ed affrontarli. Questo è l'unico modo per andare avanti insieme e lavorare; è questo il modo della scienza"(''Esperimento SOX non e' fondamentale'' vissani (INFN), ''ma sicurezza e' garantita'', “abruzzoweb.it”, 23 novembre 2017).

La rassicurazione delle Istituzioni

Le istituzioni, oltre a dare tutte le autorizzazioni del caso, hanno sempre rassicurato la cittadinanza. La Regione Abruzzo ha chiesto ulteriori verifiche e controlli e le dichiarazioni delle parti in causa sono sempre state a favore del progetto, nella consapevolezza di un’occasione unica da sfruttare.
A rassicurare l’opinione pubblica ci ha pensato anche Gian Luca Galletti, ministro dell’Ambiente: “Abbiamo fatto fare tutte le indagini all’Ispra e ci hanno rassicurato con pareri scientifici” (Nadia Toffa, Un pericoloso esperimento nucleare tenuto nascosto, “iene.mediaset.it”, 21 novembre 2017). I dati scientifici sono sempre stati concordi sulla bontà del progetto.

Un pericolo concreto

Il I febbraio 2018, il progetto SOX è stato annullato ufficialmente per l'impossibilità di realizzare la sorgente con le caratteristiche necessarie all'esperimento. A darne comunicazione sia i Laboratori Nazionali Gran Sasso sia l’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare
Sin dall’inizio l’esperimento SOX ha destato parecchie perplessità per i rischi inerenti la salute dei cittadini e l’ambiente nel suo complesso. Diversi i movimenti di ambientalisti che si sono mobilitati per opporsi al progetto, facendo leva sul pericolo per le falde acquifere, poste proprio sotto il Laboratorio e già più volte contaminate dagli esperimenti precedenti.
Il Dott. Giuseppe Miserotti, referente Associazione Medici per l'Ambiente ISDE per gli effetti della radioattività, non ha usato giri di parole: “Si rischia l’inquinamento delle acque e ripercussioni sulla catena alimentare, inoltre modificazioni a livello cellulare” (Nadia Toffa, Un pericoloso esperimento nucleare tenuto nascosto, “iene.mediaset.it”, 21 novembre 2017).
In un servizio del 21 novembre 2017, la giornalista del programma televisivo “Le Iene” Nadia Toffa, ha poi parlato di “un pericoloso esperimento nucleare tenuto nascosto alla popolazione” (Nadia Toffa, Un pericoloso esperimento nucleare tenuto nascosto, “iene.mediaset.it”, 21 novembre 2017). Ma la polemica è di lungo corso e si è accesa quando è sorto il Laboratorio, vera eccellenza italiana, collocato però tra l’altro in una zona a forte rischio sismico.

La reazione degli ambientalisti

Dopo le decisioni dei Laboratori Nazionali del Gran Sasso (LNGS) e dell’INFN (Istituto Nazione di Fisica Nucleare) di interrompere l’esperimento SOX, diverse le voci soddisfatte provenienti dal mondo ambientalista. In una conferenza indetta dall’Osservatorio Indipendente sull’Acqua del Gran Sasso, costituito dalle associazioni WWF, Legambiente, Mountain Wilderness, ARCI, ProNatura, Cittadinanzattiva, GuardieAmbientali d’Italia, FIAB, CAI, Italia Nostra e FAI si è però professata prudenza: “La decisione dell’Istituto Nazionale di Fisica Nucleare di rinunciare all’esperimento SOX costituisce un elemento positivo, ma non certo risolutivo per la sicurezza dell’acquifero del Gran Sasso” (Stop all’esperimento Sox del Gran Sasso: “Decisione positiva, ma non risolutiva", “infomedianews.it”, 3 febbraio 2018).

 

L’intervento della politica

Un ruolo importante nella vicenda è stato giocato anche dai partiti politici che, da sinistra a destra, si sono schierati contro l’esperimento SOX. Significativa, in questo senso, la risoluzione M5S per l’interruzione degli esperimenti, approvata all’unanimità in Consiglio regionale.
Il consigliere del Movimento 5 Stelle Riccardo Mercante ha affermato allarmato: “Questo Governo Regionale non può continuare ad operare in questa direzione mettendo a rischio un patrimonio acquifero immenso e la salute di 800.000 cittadini. L’esperimento radioattivo deve essere immediatamente bloccato revocando qualunque tipo di autorizzazione data in precedenza” (Approvata all’unanimità la risoluzione M5S per interrompere gli esperimenti SOX, “movimento5stelleabruzzo.it”, 23 novembre 2017).
Giusto dunque aver sospeso il progetto, ma tutti, a partire dalle istituzioni, puntano a tenere alta l’attenzione sulla tutela delle acque.
Il presidente della Provincia di Teramo, Renzo Di Sabatino ha affermato: “La sospensione dell’esperimento Sox, considerato il contesto e le problematiche legate alla sicurezza delle falde acquifere è comunque una scelta opportuna ma certamente non risolve nessuno dei problemi che si sono evidenziati nell’ultimo anno” (Sospensione dell’esperimento Sox, il presidente Di Sabatino: “Decisione opportuna ma aspettiamo le proposte per la messa in sicurezza delle falde acquifere”, “provincia.teramo.it”, 3 febbraio 2018).

Claudio Alessandro Colombrita, 20 marzo 2018