L’Italia è un paese in declino

I postumi della crisi economica condannano l’Italia a una ripresa troppo lenta e quindi insufficiente

Tesi favorevole

PRO\VERSI

Dai dati sul PIL e sul mercato del lavoro si evince che l’Italia non si è ancora ripresa dalla crisi economica. I livelli occupazionali sono ritornati ai livelli del 2007, ma sono calate sia le retribuzioni sia le ore lavorate. Sommando al tasso di disoccupazione ufficiale il numero degli occupati con part-time involontario e la cosiddetta “forza lavoro potenziale”, si arriva a un nuovo valore del tasso di disoccupazione che ammonta al 30%. Le problematiche del lavoro irrisolte sono molteplici: il record dei NEET in Italia, i cervelli in fuga, la sovra-qualificazione del lavoro rispetto agli studi svolti, la precarietà e le basse retribuzioni. Questi sono i segnali di un paese in declino, e la crisi economica ha solo accelerato questo processo, già in atto da almeno 15 anni. Un fattore fondamentale per lo sviluppo socio-economico dell’Italia, secondo lo storico Ernesto Galli della Loggia, è stata la protezione internazionale degli Stati Uniti durante la Guerra Fredda. Una volta venute meno quelle condizioni storiche particolarmente favorevoli, l’Italia si è trovata in balia di se stessa e del suo vuoto politico.


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