Lo ius soli è un istituto voluto fortemente da Renzi e da tutto il Partito Democratico. Una conquista civile e non uno strumento di riscatto politico.
L’attuale legge non è completa
La legge sulla cittadinanza è ormai datata e risponde ad un periodo storico che non esiste più. Bisogna tutelare gli stranieri cosiddetti di seconda generazione, nati da genitori stranieri in Italia, cittadini de facto perché hanno sempre vissuto nel nostro territorio. Sono concordi anche i senatori Giannini, Dalla Zuanna, Susta, D’Onghia, Olivero, Lanzillotta, Zin e Romano, che in un comunicato alla Presidenza del 5 luglio 2013 affermano: “C'è bisogno di risposte adeguate. Senso di cittadinanza, anche in senso giuridico, delle seconde generazioni: stranieri, figli di immigrati, ma non essi stessi immigrati, in quanto nati o comunque vissuti in Italia nell'intero periodo della loro formazione linguistica e culturale nel corso dell'età evolutiva” (Comunicato alla Presidenza il 5 luglio 2013. Modifiche alla legge 5 febbraio 1992, n. 91, recante nuove norme sulla cittadinanza, “diritto.it”, 28 marzo 2017).
Una priorità politica
La maggioranza PD conduce ormai da tempo una vera e propria battaglia per veder affermato lo ius soli temperato. Non è possibile più rimandare un disegno di legge che porta indubbiamente benefici e progresso.
Roberto Speranza, coordinatore di Articolo 1 – Mdp ha affermato: "Quello dello Ius soli è una legge di civiltà. Sono in gioco diritti fondamentali delle persone" (Ius soli: Speranza, legge di civiltà, “ansa.it”, 16 giugno 2017).
Per il ministro Maurizio Martina “L’introduzione dello ius soli è una battaglia di civiltà che va definitivamente approvata prima della pausa estiva". (Ius soli, Martina: "Approvazione prima della pausa estiva", “ilgiornale.it”, 30 giugno 2017).
Giuliano Pisapia, leader del campo progressista, si è così espresso: “Facciamo di tutto perché prima dell'inizio della prossima legislatura lo Ius soli sia legge dello Stato"(Pisapia: "Fare di tutto per approvare la legge sullo ius soli", “tgcom24.mediaset.it”, I luglio 2017).
Un atto di civiltà
Tendere la mano verso i tanti stranieri che vivono la loro vita in maniera “Incompleta” all’interno del nostro territorio e agevolare l’equiparazione tra ragazzi italiani e ragazzi stranieri, il governo ha ambizioni importanti e conta di realizzarle in maniera decisa e senza ripensamenti. Alla luce dei recenti sondaggi che danno gli italiano contrari allo ius soli, l’ex premier Matteo Renzi ha affermato: "Non si rimettono in discussione battaglie come quella sullo ius soli. Non si può cambiare idea per un sondaggio che dice che gli italiani sono meno favorevoli, tendenza che non è legata all'insicurezza sugli attentati" (Ius soli, nuovo appello delle Ong per la riforma di cittadinanza, “tg24sky.it”, 27 giugno 2017).
Lo ius soli sarebbe anche uno strumento prezioso per uscire da un forte periodo di crisi che attraversa l’Italia. Il segretario confederale della Cgil, Vera Lamonica, aggiunge: "Riconoscere i diritti di cittadinanza ai bambini nati e vissuti nel nostro Paese non è solo un atto di civiltà, ma un messaggio di fiducia e di futuro ad un Paese che attraversa un momento drammatico. L'Italia infatti non può continuare ad essere nella situazione paradossale di nascere ed investire su ragazzi destinati a diventare 'stranieri'"(Ius soli: sostenitori, contrari e moderati aprono il dibattito, “nelpaese.it”, consultato il 9 luglio 2017).
Cittadinanza per un numero importante di ragazzi
Il nuovo disegno di legge consegna una libertà piena nelle mani degli stranieri in Italia. Si parla di numeri importanti, di centinaia di migliaia di immigrati, soprattutto minori, soggetti per eccellenza fragili e da tutelare con forza attraverso istituti ad hoc.
Il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Graziano Delrio è concorde: “Diamo a questi giovani la possibilità di vivere da uomini liberi, come parte di una comunità, nei diritti e nei doveri, prendendo parola nelle decisioni per il bene comune e contribuendo a realizzarle" (Ius soli, Delrio torna alla carica: "Cittadinanza a figli immigrati", “ilgiornale.it”, 2 giugno 2017).
Ileana Argentin, deputata PD, difende con forza lo ius soli: “Finalmente in Italia ci stiamo occupando anche di ius soli, una legge che darebbe la cittadinanza italiana a circa 800.000 minori figli di immigrati, stando alle stime di Miur e Istat” (Ileana Argentin, Ius soli, difendiamo questa proposta dalle farneticazioni politiche,“ansa.it”, 22 giugno 2017).
La senatrice del PD Monica Cirinnà è chiara: "Questo ius soli, assai temperato, scatta nel momento in cui sei nato in Italia, i tuoi genitori lavorano stabilmente qui e tu hai completato un ciclo scolastico. Stiamo parlando dei compagni di banco dei nostri figli. Porteremo a casa anche lo ius soli perché il Pd avrà la determinazione di metterci la fiducia. Come con le unioni civili” (Monica Cirinnà, Le sfide di Monica Cirinnà: "Porteremo a casa anche lo ius soli", “iltirreno.it”, 25 giugno 2017).
Claudio Alessandro Colombrita, 20 settembre 2017
Autori citati:
Speranza Roberto
- deputato Partito Democratico
Martina Maurizio
- ministro italiano delle Politiche Agricole Alimentari e Forestali
Pisapia Giuliano
- sindaco di Milano (Sinistra Ecologia e Libertà)
Renzi Matteo
- segretario del Partito Democratico
Lamonica Vera
- segretario confederale della Cgil
Delrio Graziano
- ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti del governo Renzi
Lo ius soli determina gli equilibri politici del paese e il disegno di legge che lo riguarda rappresenta un ricatto della maggioranza sulle opposizioni. Sono feroci e inflessibili le critiche al suo contenuto.
Una cittadinanza troppo “facile”
L’opposizione si contrappone nettamente al disegno di legge proposto dalla maggioranza. Lega e Forza Italia sono contrari, il M5S si è astenuto ma non accetta il modello di ius soli temperato. Il rischio è infatti che la cittadinanza venga concessa troppo facilmente e a troppe persone.
Il senatore della Lega Nord Roberto Calderoli si esprime così: "Vogliono andare avanti a testa bassa sullo ius soli. Che abbiano preso un colpo di sole? Continuerò a fare di tutto per bloccare il testo al Senato e se anche dovesse passare il disegno di legge lo affosseremo con il referendum abrogativo promosso dalla Lega" (Ius soli, nuovo appello delle Ong per la riforma di cittadinanza, “tg24sky.it”, 27 giugno 2017).
Le maglie troppo larghe sulla cittadinanza non vanno giù a Matteo Salvini, che si scaglia così su Twitter: “Ma è questa la priorità per gli italiani? Le Lega è pronta a dare battaglia, con ogni mezzo, in Parlamento. La cittadinanza non si regala” (Matteo Salvini, status, “twitter.com”, 4 luglio 2017). Così Forza Italia, sempre su Twitter: “ll Pd accelera per far approvare lo #IusSoli. Alla cittadinanza facile del PD noi diciamo NO!” (Forza Italia, status, “twitter.com”, 4 luglio 2017).
L’emergenza immigrazione va affrontata in altri modi
Incaponendosi sul nuovo disegno di legge si svia l’attenzione dal problema vero: l’emergenza immigrazione. Inoltre, la lentezza della burocrazia è uno degli elementi da combattere strenuamente, per garantire in maniera rapida il riconoscimento dei diritti anche per gli stranieri.
Il Movimento No Ius Soli afferma: “No, lo ius soli è lo strumento sbagliato per risolvere un problema vero. La soluzione è investire nel sistema burocratico in modo che i servizi forniti agli stranieri siano efficienti e dignitosi. La soluzione è far lavorare meglio gli uffici immigrazione, in modo che per un rinnovo del permesso di soggiorno servano 20 giorni e non due anni” (Movimento No Ius Soli, FAQ contro lo ius soli, “noiussoli.org”, 18 giugno 2013).
Non è vero che poi lo ius soli sia così diffuso in Europa e comunque nelle realtà dove è presente esso è fortemente temperato. Inoltre, bisogna fare attenzione perché può rappresentare una porta spalancata verso l’Europa. Così il leader del M5S, Beppe Grillo: “In Europa non è presente, se non con alcune eccezioni estremamente regolamentate, lo ius soli. Questa regola può naturalmente essere cambiata, ma solo attraverso un referendum nel quale si spiegano gli effetti di uno ius soli dalla nascita. Una decisione che può cambiare nel tempo la geografia del Paese non può essere lasciata a un gruppetto di parlamentari e di politici in campagna elettorale permanente. Inoltre, ancor prima del referendum, lo ius soli dovrebbe essere materia di discussione e di concertazione con gli Stati della UE. Chi entra in Italia, infatti, entra in Europa” (ius soli, “beppegrillo.it”, 10 maggio 2013).
Angelo Eliantonio, coordinatore comunale di Fratelli d’Italia-AN e Angelica Lupacchini, dirigente giovanile del partito, lanciano l’allarme: “Basterà che uno solo dei genitori sia in grado di esibire un diritto di soggiorno illimitato o un semplice permesso di soggiorno nell’Unione Europea perché ai figli minori venga garantita la cittadinanza italiana. Oltre al fatto che il valore dell’identità della cittadinanza italiana verrà ridotto a semplice automatismo burocratico il vero problema riguarda il contesto storico in cui questa legge si colloca”. (FdI-AN: "Lo ius soli è pericoloso. La cittadinanza italiana non si regala", “centropagina.it”, 15 giugno 2017).
L’Italia come nuova sala parto
Infine, un altro aspetto da non trascurare è il rischio che questa apertura così profonda al riconoscimento della cittadinanza possa spingere sempre più famiglie straniere a trasferirsi in Italia per poter godere dei diritti connessi alla cittadinanza italiana.
Così il ministro degli Esteri Angelino Alfano: “Lo Ius soli non può trasformare l’Italia in un’immensa sala parto” (Ius soli, nuovo appello delle Ong per la riforma di cittadinanza, “tg24sky.it”, 27 giugno 2017).
Sulla stessa lunghezza d’onda il presidente del Senato Pietro Grasso: "Sullo ius soli io porrei dei temperamenti a questo diritto: il pericolo è che il nostro Paese di trasformi in tante cittadine che vengono a partorire in Italia pur di avere la cittadinanza. Bisogna stare attenti"(Ius soli: sostenitori, contrari e moderati aprono il dibattito, “nelpaese.it”, consultato il 9 luglio 2017).