L’intelligenza artificiale ha il potenziale per cambiare drasticamente il destino dell’umanità, sia in meglio che in peggio. L’idea di trovarsi un domani a dover rivaleggiare con intelligenze di tipo non biologico rappresenta per molti esperti un problema la cui soluzione non è scontata. Tra questi spicca sicuramente il nome di Stephen Hawking, il quale in diverse occasioni ha manifestato i propri timori. Non potremo competere con un’entità potenzialmente in grado di riprogettarsi e migliorarsi autonomamente e in maniera molto più efficiente e rapida di quanto non facciano i sistemi biologici. La sola opzione valida che ci resta è agire in anticipo sviluppando strutture e istituzioni in grado di canalizzare gli sviluppi futuri in direzioni positive.
Guglielmo Papagni, 03 giugno 2017