Il progetto dello Stadio non è sostenibile sotto il profilo dell’accessibilità

James Pallotta, presidente della AS Roma, sostiene che lo Stadio della Roma sarà uno dei progetti più importanti in Italia. Per questo è stata scelta, tra 80 possibili collocazioni, la zona di Tor di Valle, per la sua posizione strategica, facilmente raggiungibile dalla città e dall’aeroporto di Fiumicino. In questo modo i tifosi potranno accedere più semplicemente al complesso con mezzi propri utilizzando Via del Mare, Via Ostiense e l’autostrada Roma-Fiumicino. Inoltre saranno ampliate le infrastrutture pubbliche in forma completamente privata.

E’ previsto che una volta giunti allo stadio, auto, motociclette e autobus potranno parcheggiare di fronte all’impianto, grazie agli spazi appositamente dedicati, mentre i possessori di biglietti premium per lo Stadio della Roma potranno usufruire di posti auto ancora più vicini all’impianto. La restante parte dei tifosi potrà raggiungere lo stadio con il trasporto pubblico, grazie all’opera di miglioramento della linea ferroviaria Roma-Lido e della linea B, per assicurare un servizio più efficiente. Secondo una stima più del 50% degli spettatori beneficeranno delle migliorie relative al sistema di trasporto pubblico, su base giornaliera e annuale.

Pallotta descrive inoltre gli altri interventi previsti dal progetto, che sono funzionali al miglioramento della accessibilità: “Il ponte ciclopedonale, accessibile dal lato nord del complesso, vicino alla stazione della Magliana, offrirà un punto di entrata alternativo. Nei pressi dell’area di parcheggio, situata a ovest dello stadio, si potrà usufruire di un’area verde adeguatamente illuminata che offrirà al pubblico molteplici usi ricreativi. A sud, l’accesso principale al complesso sarà garantito dalla rampa della stazione di Tor Di Valle. L’ingresso principale sul lato sud dello stadio consisterà in un distretto dell’intrattenimento all’avanguardia. Alcune delle aziende e dei marchi più innovativi a livello nazionale e mondiale saranno presenti all’interno dell’area, al fine di offrire un’esperienza di intrattenimento unica, senza eguali a livello europeo. L’area del Roma Village adiacente allo stadio è dedicata alle iniziative e agli eventi degli sponsor e comprenderà una grande piazza che fungerà da Fan Village nei giorni delle partite. Il Roma Village prevedrà una visione contemporanea dei monumenti più famosi di Roma, come ad esempio la Scalinata di Trinità dei Monti. La scalinata consentirà ai tifosi di guardare le partite diffuse attraverso un maxi schermo, un ideale prolungamento dell’ambiente dello stadio” (Intervista a James Pallotta, Pallotta: “Lo Stadio della Roma sarà uno dei progetti più importanti in Italia”, in www.forzaroma.info, 26 luglio 2016).

 

L’ing. Sandro Simoncini, docente a contratto di Urbanistica e Legislazione Ambientale presso l’università Sapienza di Roma e presidente di Sogeea Spa, ritiene che il taglio delle cubature degli edifici previsto nel progetto dello Stadio della Roma non ha azzerato le criticità in esso presenti. Il principale problema è quello legato all’afflusso e al deflusso degli spettatori in una zona della città che presenta notevoli problematiche per quanto riguarda il trasporto pubblico e una viabilità già fortemente compromessa. Ridurre le cubature destinate alla realizzazione di negozi e uffici è sicuramente una misura di buon senso, ma risulta inefficace se, parallelamente, non si elaborano soluzioni efficaci sul fronte della mobilità.

La delibera comunale del 2014, con la quale è stata dichiarata la pubblica utilità del progetto, prevedeva che 30.000 tifosi dovessero raggiungere l’impianto utilizzando il trasporto pubblico su ferro. Tuttavia, essendo stata eliminata l’idea di una diramazione della linea B della metropolitana, perché avrebbe pregiudicato la funzionalità dell’intera tratta, non è immaginabile che un tale peso possa ricadere tutto sulla Roma-Lido, che è considerata la peggiore ferrovia italiana, in quanto attualmente può trasportare meno di 10.000 passeggeri l’ora, in presenza di condizioni ottimali. In questa situazione è evidente che non è possibile pensare di triplicare il potenziale dei passeggeri, motivo per il quale la previsione più probabile è che la stragrande maggioranza dei tifosi scelga il mezzo privato, con il serio rischio di far collassare la viabilità dell’intero quadrante, in particolare in occasione di partite giocate nei giorni feriali.

In conclusione, secondo Simoncini “con il possibile stralcio o lo slittamento dei lavori di realizzazione del ponte sul Tevere o dello svincolo della Roma-Fiumicino, l’unico asse percorribile per raggiungere lo stadio sarebbe quello via Ostiense-via del Mare: l’unificazione delle due strade non sarebbe sufficiente a reggere l’urto e risentirebbe comunque degli inevitabili imbuti che si creerebbero in uscita da viale Marconi e via Cristoforo Colombo. Il tutto senza dimenticare le criticità della Roma-Fiumicino, soprattutto in corrispondenza dell’incrocio con viale Isacco Newton e via della Magliana, e i previsti lavori per la realizzazione della bretella che collegherà la Roma-Civitavecchia e la Roma-Latina e che passerà a Tor de’ Cenci, quindi a pochissima distanza dallo stadio. Uno scenario insostenibile”. (Sandro Simoncini, Nuovo Stadio Roma, il vero problema sono i trasporti, in www.architetto.info.it, 27 febbraio 2017)

 

Anna Maria Tanda, 9 maggio 2017