WikiLeaks aiuta la politica a far chiarezza sulle vicende più oscure del panorama internazionale

In diverse vicende, si sono sollevati pareri positivi sulla piattaforma internazionale di Assange. Tra lo scandalo per le intercettazioni riguardanti Berlusconi, definito leader incapace e portavoce europeo di Putin e le mille voci sdegnate contro una presunta violazione della privacy, Fabrizio Cicchitto, all’epoca capogruppo alla Camera del Popolo della Libertà, poneva l’accento su altro: “Il problema non sono tanto i giudizi dei funzionari delle ambasciate americane su personaggi e situazioni basati su informazioni spesso opinabili e del tutto superficiali perché redatti in termini del tutto confidenziali e quindi potendo prescindere anche da solide pezze d'appoggio.

Il problema autentico è costituito dalla debacle a cui è andata incontro la struttura diplomatica statunitense che è stata bucata e per molti aspetti beffata. l'episodio è molto preoccupante per la funzione decisiva che gli Stati Uniti esercitano ai fini della stabilità mondiale e della lotta al terrorismo. In questo quadro, ci sembra evidente che i giudizi espressi su Berlusconi da una funzionaria dell'ambasciata sono tratti pari pari da alcuni giornali italiani nel quadro di un circuito in cui la comunicazione mediatica contro Berlusconi viene riciclata anche all'interno dei canali informativi dell'ambasciata”(Frattini: «Wikileaks distrugge il mondo», “lettera43.it”, 29 novembre 2010).

In un comunicato delle Nazioni Unite si legge che l'ONU si basa sul rispetto della propria immunità da parte dei paesi membri. Un’organizzazione trasparente che mette a disposizione del pubblico e degli Stati membri una grande quantità di informazioni (WIKILEAKS, PARIGI: "ATTACCO ALLO STATO". BERLINO: "COME LA STASI"., TG1, 29 novembre 2010). Un’ affermazione che ben si sposa con la missione di WikiLeaks. In Argentina, Il Capo di Gabinetto dell'Argentina, Horacio Rodríguez Larreta, ha detto che le notizie sono "una vergogna per la diplomazia americana" e che "gli USA dovranno dare molte spiegazioni, in molte nazioni e a tanta gente" (Desde el PRO dicen que "no hay rencores" con la Embajada por las críticas a Macri, “clarin.com”, 2 dicembre 2010).

In Russia Vladimir Putin ha avvertito gli Stati Uniti di "Non ficcare il naso nei nostri affari" dopo il rilascio dei documenti, inoltre ha definito "calunnioso" il soprannome "alpha dog" e "Batman". (Sputnik, Transcript of Vladimir Putin's interview with CNN's Larry King, su “rian.ru”, 2 dicembre 2010). Il ministro degli esteri russo, Sergej Lavrov, ha definito la fuga di documenti riservati una "divertente lettura", e ha aggiunto che "in politica pratica prenderemo in considerazione le gesta dei nostri partner” (Sandeep Dikshit, “Cordial India-Pakistan relations is in Russia's interest”, “The Hindu”, consultato il 27 marzo 2017.

Il presidente venezuelano, Hugo Chávez, ha dichiarato: "Devo congratularmi con la gente di Wikileaks per la loro audacia e il loro coraggio. Qualcuno dovrebbe studiare la stabilità mentale della signora Clinton, il minimo che può fare è dimettersi, insieme agli altri delinquenti che lavorano nel Dipartimento di Stato degli Stati Uniti". (Wikileaks, “wikipedia.org”, consultato il 29 marzo 2017).

Claudio Alessandro Colombrita, 14 aprile 2017

Fare informazione è una cosa, pubblicare indiscriminatamente dati e informazioni un’altra. Wikileaks non differenzia, ha una bulimia di informazioni che danneggia i sottili equilibri in gioco, è un’organizzazione internazionale che procura fastidi ai principali leader politici. In Italia, dopo lo scandalo delle intercettazioni legate alla figura di Silvio Berlusconi, si sono sollevate diverse critiche, anche piuttosto feroci.

Renato Brunetta si è espresso così: “Ci prendevano in giro e invece avevamo ragione. Per fortuna il tempo è galantuomo”. Maurizio Gasparri è ancora più duro: "È grave, intollerabile e criminale la pressione internazionale sul governo di centrodestra. Ci fu un complotto, lo abbiamo detto e lo ribadiamo, in Europa e evidentemente anche con complicità d'oltreoceano. Adesso la sinistra dirà che va bene tutto ma vorrei proprio vedere se fosse accaduto a Prodi, D'Alema o Renzi".

Persino Martin Schulz, protagonista nel 2003 di uno scontro memorabile con Berlusconi, definisce la vicenda "un fatto molto grave" e invita l'Europa a "rispondere in maniera diversa agli americani, perché poi non ci si può meravigliare se gli Stati europei restano scettici davanti all'idea di condividere dei dati sensibili con l'intelligence americana". (WikiLeaks, scoppia il caso politico-diplomatico Renzi: "Pronti a passi necessari con gli Usa", “espresso.repubblica.it”, 23 febbraio 2016).

Per Ignazio La Russa, invece, gli attivisti di WikiLeaks "Sembrano uscire da giornaletti specializzati nel gossip. O per questa natura scadente o perché sono frutto di informazioni destinate a essere riservate, credo che non dovremmo annettere a questa fuga un'eccessiva importanza. Non mi sembra nulla di travolgente"(Wikileaks, "Berlusconi è incapace", “tgcom24.mediaset.it”, 29 novembre 2010)

Così l’ex ministro Frattini: “La comunità internazionale, quella vera, quella che vuole migliorare il mondo e non distruggerlo come vuole Wikileakes, deve reagire compatta senza commentare, senza retrocedere sul metodo della diplomazia, senza lasciarsi andare a crisi di sfiducia che, se diventasse sfiducia reciproca, potrebbe bloccare collaborazioni fondamentali per risolvere le grandi crisi che vi sono nel mondo” (Frattini: «Wikileaks distrugge il mondo», “lettera43.it”, 29 novembre 2010).

Francia e Germania sono sempre state contrarie all’atteggiamento di Wikileaks, mentre
il ministro degli esteri giapponese Seiji Maehara riferendosi al rilascio delle informazioni lo ha definito "mostruoso atto criminale".[WikiLeaks reports another electronic disruption, “cnn.com94”, consultato il 29 marzo 2017).

Il ministro degli Esteri canadese, Lawrence Cannon, ha condannato l’attività del gruppo, affermando che "fughe irresponsabili come queste sono deplorevoli e non servono agli interessi nazionali di nessuno. Gli autori di queste fughe possono minacciare la nostra sicurezza nazionale."[ WikiLeaks reveals undiplomatic U.S. critiques, “CBC News”, 29 novembre 2010).