Per il governo turco, le organizzazioni politiche dei curdi, come il Partito Democratico dei Popoli (HDP), con base in Turchia – dove costituiva, fino al ritiro dei suoi delegati seguiti all'arresto dei vertici del partito, nel Novembre 2016, la terza forza parlamentare – e il Partito dell'Unione Democratica (PYD), con base in Siria, sono emanazioni del Partito dei Lavoratori del Kurdistan (PKK), un'entità politico-militare che lotta per l'indipendenza del “Grande Kurdistan” ed è accusato di numerosi attacchi terroristici contro lo Stato turco. Il leader del PKK, Abdullah Öcalan, è stato arrestato nel 1999 con l'accusa di lotta separatista armata e dal 2002 – anno in cui la pena di morte in Turchia è stata abolita e commutata in carcere a vita – è l'unico detenuto dell'isola-prigione di Imrali. La linea politica ufficiale del governo turco per quanto concerne la crisi siriana è quella di annoverare le organizzazioni curde fra i gruppi terroristici che operano a livello internazionale, come lo Stato Islamico (IS), nel timore che esse possano estendere la lotta armata dai territori siriani e iracheni a quello turco, trascinando il paese nella guerra civile.
Andrea Solito De Solis, 7 marzo 2017