Indipendenza del Kurdistan

Il popolo Curdo è vittima di un tentativo di assimilazione forzata

Tesi favorevole

PRO\VERSI

Il popolo curdo ha subito, fin dai tempi dello smembramento dell'Impero Ottomano (1920), feroci politiche di assimilazione culturale e di deportazione, spesso sfocianti in episodi di inusitata violenza, al limite del genocidio – famosa è la strage del 1988 a Halabja, nella quale vennero usati gas al cianuro. Mentre la situazione per i curdi dell'Iraq è migliorata dopo la deposizione di Saddam Hussein, nella Turchia neo-Ottomana di Erdogan la repressione politica nei confronti dei 20 milioni di curdi residenti nel Paese ha subito un'escalation, culminata nell'estromissione dalla vita politica del terzo partito turco, il Partito Democratico dei Popoli (HDP), e in ripetuti attacchi condotti dall'aviazione contro i curdi di là dal confine siriano, dove le Unità di Protezione del Popolo (YPG) sono impegnate fin dal 2011 nella lotta allo Stato Islamico, spalleggiato segretamente dai turchi proprio in funzione anti-curda fino a tutto il 2016. La Turchia, riportano alcune ONG, attua ancora oggi politiche di turchificazione delle zone a maggioranza curda, con repressione del dissenso per mano della polizia e con la costante militarizzazione della regione sud-orientale del Paese.


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