Jobs Act

I quesiti referendari sono ammissibili ed espressione della democrazia

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PRO\VERSI

I quesiti referendari sono innanzitutto ammissibili. Infondate sono le critiche su quello riguardante l’art. 18 il quale non difetta di chiarezza, univocità e omogeneità, poiché, in linea con la giurisprudenza costituzionale, è dotato di una “matrice razionalmente unitaria”. Non lo si deve qualificare come propositivo, ma più semplicemente come manipolativo e quindi, conformemente alla storia referendaria passata, ammissibile. Attraverso il quesito, infatti, l’abrogazione della norma introduce una diversa disciplina estendendo le garanzie dei lavoratori in ambiti non previsti neppure dalla precedente normativa. L’inammissibilità dichiarata dalla Corte l’11 gennaio è un errore logico giuridico, perché si pone in contrasto con il precedente, risalente al 2003, in cui era stata riconosciuta l’ammissibilità del quesito. Per quanto riguarda i referendum sull’abolizione dei voucher e sugli appalti rappresentano l’occasione per ricompattare socialmente e politicamente quella fetta di società nata senza o spogliata dei suoi diritti sociali, rappresentando un’occasione fondamentale di espressione democratica su questioni politiche a grande impatto sociale.


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