Fondamentalismo islamico, intervento occidentale in Medio Oriente

L'attentato alle Torri Gemelle e l'ascesa dell’ISIS hanno portato il fondamentalismo islamico in primo piano nel dibattito pubblico. Ma esso si manifestò già dal 1979, in seguito alla Rivoluzione iraniana. Se larga parte dell'opinione pubblica, compresa parte del mondo islamico, sono unanimi nella condanna del fondamentalismo, le opinioni su come contrastare il fenomeno divergono fortemente.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - Quello con cui ci troviamo a dover fare i conti è un vero e proprio scontro di civiltà fra il mondo islamico è il mondo occidentale

I fondamentalisti non sono una minoranza radicale dell'Islam. Essi seguono i dettami della cultura islamica. Non ha senso distinguere fra Islam “radicale” e “moderato”. I musulmani moderati rinnegano le fondamenta della loro religione. Ci troviamo a fare i conti con uno scontro di civiltà fra il mondo occidentale, liberale e laico, e il mondo islamico, impossibilitati a una pacifica convivenza.

Il fondamentalismo islamico è un fenomeno politico e non religioso. L’approccio con la modernità, le ingerenze occidentali negli affari della regione, le recenti guerre in Afghanistan e Iraq hanno contribuito alla diffusione di un fenomeno prima limitato e minoritario. Ma esiste anche un Islam moderato, che ha elaborato una propria cultura, rispettosa dei valori della tolleranza e della giustizia.

02 - Nell'Islam è in corso una guerra tra sciiti e sunniti. L'Occidente deve riavvicinarsi al mondo sciita per far fronte alle organizzazioni terroriste sunnite

C’è tensione anche all’interno dell’Islam, tra sciiti e sunniti. L'Occidente ha avuto rapporti tesi con i regimi sciiti, tanto islamisti quanto laici, mentre intrattiene rapporti di alleanza con governi sunniti. Le organizzazioni terroriste sono di matrice sunnita. Un riavvicinamento al mondo sciita, quindi, sottrarrebbe appoggi sunniti alle organizzazioni terroriste.

Lo sciismo propone un Islam più moderato rispetto alle correnti sunnite. Tuttavia, non si può parlare di un Islam sciita tollerante e uno sunnita fondamentalista. Esistono molte espressioni moderate, e persino laiche, dell'Islam sunnita, così come versioni radicali dell'Islam sciita. Tale divisione produrrebbe uno scontro tra fazioni, incrementando le violenze nella regione.

03 - I regimi laici, anche se dittatoriali, sono la soluzione per il contenimento del fondamentalismo islamico

Non bisogna fare un discrimine tra forze laiche e forze islamiste: le prime hanno spesso dato vita a feroci dittature, così come forze islamiste hanno a volte saputo integrarsi nelle dinamiche democratiche. È dunque fondamentale sostenere le forze progressiste che promuovono la stabilità democratica del Medio Oriente, indipendentemente dal fatto che esse siano laiche o di ispirazione islamica.

In Medio Oriente, i regimi laici dittatoriali sono stati in grado di contenere il fondamentalismo. Quando tali regimi sono stati destabilizzati da ingerenze esterne o da eventi rivoluzionari interni, il caos che ne è scaturito ha aiutato i fondamentalisti a guadagnare consensi. Per questo è necessario un sostegno a tutte le forze laiche della regione, a prescindere dalla loro democraticità.

04 - Il fondamentalismo islamico presenta una sfida per il mondo intero. L’Occidente dovrebbe farsene carico e intervenire militarmente nelle regioni interessate

Nel decennio scorso le nazioni occidentali entrarono direttamente in guerra contro i fondamentalisti. Queste hanno ora un ruolo defilato, limitato all’assistenza alle forze locali o ad azioni di supporto aereo, senza intervenire via terra. Ma le forze locali si stanno rivelando inefficaci. Tale situazione non potrà che peggiorare, rendendo inevitabile azioni occidentali via terra.

Gli interventi militari occidentali sono fra le cause del caos in cui sono alcuni paesi islamici, poiché fatti a scopi economici. Questi hanno rinfocolato l’odio dei musulmani verso l’Occidente, agevolando l’affermarsi di milizie islamiste. Altri interventi peggiorerebbero tale quadro. I supporti logistici forniti alle forze locali sono inefficaci, poiché dettati da interessi economici.