Divorzio breve

La legge sul Divorzio breve ha riacceso un vivace dibattito intorno allo scioglimento del vincolo matrimoniale, in cui si contrappongono i sostenitori, che la ritengono necessaria per adeguare la norma ai mutamenti sociali, e coloro i quali affermano che l’abbreviazione dei termini indebolisce il vincolo matrimoniale e priva di fondamento la famiglia.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - La legislazione italiana in materia di divorzio deve adeguarsi alle istanze dei cittadini e alla complessità della realtà

Secondo i dati dell’Eurispes, l’84% degli italiani intervistati è favorevole al divorzio breve. Il 40% dei separati non arriva al divorzio, ma non perché stiano valutando una riconciliazione, ma perché attende di avere le risorse per avviare un costoso procedimento giudiziario. Il divorzio breve è un’opportunità per i coniugi, che potranno comunque scegliere di mantenere lo status di separati.

Non si può snaturare il matrimonio: il divorzio non è un diritto, ma una extrema ratio e, abbreviando i tempi del divorzio, si rischia di banalizzarne la funzione. Il divorzio breve aumenta il distacco tra i tempi legali e i tempi interiori, che sono più lunghi. Il 40% delle separazioni non si trasforma in divorzio o questo è chiesto dopo un periodo più lungo di quello previsto dalla legge.

02 - L’abbreviazione dei tempi per il divorzio permette di ridurre la conflittualità tra i coniugi senza ostacolare la possibilità di un ripensamento

Abbreviare i tempi di attesa per il divorzio riduce la conflittualità tra i coniugi e all’interno della famiglia. Se il fallimento è irrevocabile, tempi lunghi aggiungono esasperazione a una situazione già difficile. Inoltre, solo il 2% delle coppie che si separa poi si riconcilia: nella maggioranza dei casi, chi si rivolge al tribunale ha già maturato una scelta irreversibile.

Per ridurre la conflittualità all’interno della famiglia non si devono abbreviare i tempi del divorzio, ma predisporre strumenti come i percorsi di mediazione familiare. Una società che semplifica il divorzio si arrende dinanzi alle difficoltà delle coppie. Tempi troppo brevi tra la separazione e il divorzio impediscono ai coniugi di riflettere su eventuali margini di superamento del conflitto.

03 - Il divorzio breve allinea l’Italia al resto d’Europa e riduce il fenomeno del turismo divorzile

Bisogna ridurre i tempi per il divorzio per adeguarsi agli altri Stati europei. L’arretratezza dell’Italia rispetto al resto d’Europa ha favorito il fenomeno del turismo divorzile: un flusso sempre crescente di coppie, al fine di ottenere il divorzio in tempi più brevi, si reca all’estero applicando la più favorevole normativa di altri Stati dell’Unione, rendendo il divorzio un “bene di lusso”.

In Italia, i divorzi sono circa la metà della media europea; una caratteristica virtuosa che merita di essere salvaguardata. Pertanto, le istanze di adeguamento della legislazione italiana agli ordinamenti degli altri paesi europei sono prive di fondamento e non devono essere accolte. Inoltre, con il divorzio breve si rinnega questa specificità italiana perché si asseconda la crisi della famiglia.

04 - L’introduzione del divorzio breve può arrecare gravi pregiudizi ai figli minori

La riduzione dei tempi per il divorzio ha ripercussioni positive sui figli minori, poiché riduce i conflitti tra i genitori. I bambini traggono benefici dalla definizione della situazione familiare e non dal permanere dell’instabilità. Il rischio di una minor tutela per i minori non sussiste, poiché l’interesse degli stessi è tutelato dall’intervento del giudice, nell’ambito dell’affidamento.

Le principali vittime del divorzio breve sono i figli minori, meno tutelati e più in balìa dell’irresponsabilità dei genitori. I bambini sono i veri soggetti deboli, perché soffrono di più senza avere il tempo di elaborare il lutto. Occorre, pertanto, una maggiore cautela nel caso in cui la coppia abbia figli minori, prevedendo un più lungo periodo e azioni di sostegno e di mediazione.

05 - La riduzione dei tempi del divorzio può avere disastrose ripercussioni sulla famiglia e sull’intera società

Il divorzio breve non mette a rischio il valore della famiglia, ma adatta la legislazione al modello socio-culturale oggi prevalente. È quando si rinchiude la famiglia in un modello tradizionale che non esiste più, che la si rende marginale e priva di fascino per i giovani. Le lungaggini per sciogliere il vincolo rappresenta un deterrente che rende il matrimonio poco appetibile per i giovani.

Introdurre il divorzio breve significa delegittimare il matrimonio, equiparandolo ad un contratto economico. I legami diventano più precari e i coniugi sempre meno responsabili. Si svuota di significato la dichiarazione dell’art. 29 della Costituzione che sul vincolo coniugale fonda la famiglia e la società. Il divorzio breve, pertanto, è una via che porta a disgregare la stessa società.