Compatibilità tra evoluzionismo e fede cattolica

Le opposizioni alla compatibilità fra cattolicesimo ed evoluzionismo provengono da fonti sia scientifiche che ecclesiastiche, ma tutte sono incentrate fondamentalmente su tre elementi: l’esistenza di Dio, l’esistenza del progetto provvidenziale di Dio per il mondo, la posizione privilegiata dell’uomo nel cosmo (“salto ontologico”).

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - Non c’è contraddizione fra dottrina cattolica ed evoluzionismo

L’interpretazione non letterale della cosmogonia biblica rende conciliabili le spiegazioni naturalistiche dell’origine dell’universo con la fede cristiana, nell’idea di un Principio alla base delle stesse leggi fisiche. Tale Principio d’ordine implica una progettualità per il cosmo, che prevede per l’uomo una posizione di specificità rispetto al resto dei viventi (salto ontologico).

Le opposizioni alla compatibilità tra fede ed evoluzionismo vengono sia da fonti scientifiche che dalla Chiesa. L’evoluzionismo respinge una differenza qualitativa dell’uomo rispetto al resto dei viventi, né dà credito al progetto provvidenziale. Sull’altro fronte, la teoria del “disegno intelligente”, non include la dimensione corporea dell’uomo, che diviene solo un supporto dello spirito.

02 - Evoluzione e creazione non sono in antitesi, perché scienza e fede rappresentano due distinti magisteri del sapere

La visione cristiana del mondo non può essere inficiata dalla scienza, né da essa confermata, poiché la scienza non può rispondere alle domande intorno al senso ultimo del mondo, compito che spetta alla speculazione filosofica e alla teologia. La separazione dei magisteri non è predicata solo dagli ambienti religiosi ma anche da scienziati evoluzionisti.

La separazione fra scienza e fede viene invocata in maniera strumentale per ribadire la superiorità della teologia sulla pratica scientifica: essi utilizzano il principio della non sovrapponibilità dei magisteri come una vera e propria “trincea epistemologica”. Al contrario, sono i contenuti dottrinali di una fede a poter essere messi al vaglio della razionalità scientifica.

03 - L’evoluzionismo darwiniano conduce all’ateismo e al nichilismo

I darwiniani respingono il legame fra ateismo e nichilismo, per loro è possibile una teoria dei valori che non minacci la dignità umana senza ricorrere alla trascendenza. Le accuse di essere la causa di derive ideologiche abiette sono strumentali: dal darwinismo è stata estrapolata una vasta serie di posizioni etiche in opposizione tra loro.

L’evoluzionismo darwiniano è in contrasto con la fede cattolica perché la metafisica materialistica che gli fa da sfondo presenta un mondo dal quale è assente ogni senso. Ciò sfocia nell’ateismo e nel nichilismo, ovvero nell’incapacità di fondare un sistema morale che difenda la “dignità della persona”. Tale materialismo non è da considerarsi parte integrante della teoria dell’evoluzione.

04 - La teoria dell’evoluzione è falsificata a livello matematico, la vera scienza rivela la logica dell’universo e mostra l’esistenza di un Creatore

La teoria darwiniana manca dei requisiti basilari per essere considerata una scienza galileiana: verificabilità e ripetibilità e una formulazione matematica convincente. Il gradualismo darwiniano non spiega la “complessità irriducibile” dei sistemi biologici, come l’occhio o il cervello. La vera scienza galileiana rivela l’esistenza di una logica dell’universo e dimostra l’esistenza del Creatore.

L’insufficienza scientifica del darwinismo è un’argomentazione volta ad inserire spiegazioni fideistiche nella teoria, sfruttando lacune e fatti non ancora spiegati. Ciò che non viene spiegato dalla teoria darwiniana non deve essere spiegato dalla religione, ma da un’altra teoria che sia altrettanto naturalistica e scientifica, e ciò esclude dalle possibili spiegazioni il “disegno intelligente”.

05 - La scienza mostra una finalità nell’evoluzione, che non è il contingente Homo sapiens, ma la progressiva spiritualizzazione della materia verso la “sapienza”

C’è una finalità nell’universo, un télos inscritto nella materia. Esso è la sapiens-sapientia, non l’Homo sapiens. L’evoluzionismo rivela il disegno divino che prende forma nella crescita della complessità e nel passaggio dalla materia alla spiritualità. La sapienza si realizzerebbe a prescindere dall’uomo, perché è inscritta nella finalità della materia.

La teoria dell’evoluzione rende conto dell’apparenza del finalismo in natura senza ricorrere alla trascendenza. L’idea di progressività dell’evoluzione è estranea al darwinismo, e così un sistema fondato sulla connessione fra progresso ed evoluzione, che mescola le carte fra teismo ascientifico e la teoria dell’Intelligent Design, rientra a buon titolo sotto la categoria di “ideologia”.