Aborto

L'aborto o interruzione volontaria di gravidanza, previsto e regolamentato in Italia dalla legge n. 194 del 22 maggio 1978, rappresenta uno degli argomenti più dibattuti nel nostro paese, sia sotto l'aspetto etico che giuridico. Inoltre, sono dibattuti i temi del diritto dei medici di scegliere l'obiezione di coscienza e le cause che portano al fenomeno dell'aborto clandestino.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - Affermare che la vita umana inizi col concepimento e che l'aborto previsto dalla legge sia da considerare omicidio non ha alcun riscontro

La Chiesa ha sempre sostenuto che la vita umana deve essere protetta fin dal momento del concepimento. L'aborto rappresenta una grave offesa dei diritti primari dell'uomo e del comandamento del “non uccidere”. Le scienze biologiche non hanno alcun diritto di esprimersi su questioni filosofiche e morali, come quella della legittimità dell’aborto.

02 - Il libero arbitrio della madre ha un'importanza primaria rispetto alla vita dell'embrione poiché ogni persona ha il diritto di scegliere sulla propria esistenza

Il diritto di scelta della madre ha la priorità. Ogni donna ha il diritto di decidere della propria esistenza. In alcuni paesi le leggi contro l'aborto sono molto restrittive e obbligano a portare avanti le gravidanze indesiderate. L’impatto fisico e psicologico di queste costrizioni è paragonabile alla tortura.

Il diritto alla vita è un diritto fondamentale e primario rispetto al diritto di scelta della madre. Dal momento in cui l’ovulo è fecondato, si inaugura una vita che non è quella del padre o della madre, ma di un nuovo essere umano che si sviluppa per proprio conto.

03 - Uno Stato che attua leggi restrittive sull'aborto espone la donna a rischi per la propria salute psicofisica e fa aumentare il fenomeno dell'aborto clandestino

Nonostante l'aborto sia previsto dalla legge italiana, le donne continuano ad avere di fronte sostanziali difficoltà nell'ottenere l'accesso ai servizi medico-sanitari abortivi. Ciò per via dell'alto numero di obiettori di coscienza negli ospedali. Questo comporta il rischio che le donne si affidino sempre più alla pratica dell'aborto clandestino.

Per contrastare il fenomeno dell'aborto clandestino e per tutelare l'integrità psicofisica della donna, lo Stato deve promuovere una riforma della società e delle condizioni di vita in tutti gli ambienti, che garantisca a ogni nascituro un'accoglienza degna. L'obiezione di coscienza, inoltre, è un diritto inalienabile e i medici devono sempre ricordare il loro ruolo di servitori della vita.