Uscita dell'Italia dalla NATO

La NATO nasce nel 1949 come organizzazione difensiva rispetto a eventuali attacchi ai paesi del Patto Atlantico. Dopo gli attentati terroristici dell'11 settembre 2001 gli obiettivi della NATO si sono rivolti a fronteggiare le nuove minacce alla sicurezza attraverso missioni in aree di crisi che rappresentano fattori di instabilità per gli equilibri mondiali. Questa evoluzione aggressiva ha alimentato un dibattito sull’opportunità di uscire dalla NATO.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - La Nato toglie sovranità allo Stato nazione

La Nato toglie sovranità nazionale e popolare allo Stato italiano, in quanto determina una sua subalternità agli Stati Uniti, sotto il profilo militare ed economico, attestata dalla presenza in Italia di numerose basi militari USA. Nella guerra in Libia, contro i propri interessi nazionali l'Italia ha supportato un'azione Nato diretta a rovesciare il regime di un importante partner commerciale.

La NATO non ha un’ambizione di sovra-nazionalità, con conseguente limitazione della sovranità nazionale. I governi nazionali partecipano alla formazione delle decisioni della NATO in maniera collettiva. L'Italia ha una voce autorevole nel Consiglio e gli USA spingono affinché gli stati europei partecipino all'alleanza atlantica assumendosi maggiori responsabilità.

02 - La Nato garantisce la sicurezza

La NATO, traendo la sua ragione politica dalla necessità di difesa dell’Europa e del Nord Atlantico rispetto alla Russia e ai suoi alleati del Patto di Varsavia, avrebbe dovuto venir meno con la fine di quest’ultimo. La responsabilità della NATO nelle guerre contemporanee in Iraq, Libia e Siria conferma che l'alleanza atlantica non ha un ruolo pacifico e di mera garanzia della sicurezza.

Il mantenimento dell'alleanza atlantica costituisce un elemento deterrente rilevante nella security strategy di prevenzione e lotta contro il terrorismo internazionale nel continente europeo. La mancanza di un sistema europeo di difesa può essere integrata solo dal sistema di difesa collettivo garantito dal Patto Atlantico.

03 - Le operazioni NATO sono compatibili con l’art. 11 della Costituzione italiana

Gli interventi militari “preventivi ”della Nato sconfinano dagli obiettivi difensivi del Patto e dei limiti costituzionali dei paesi aderenti. Il sistema di sicurezza che la NATO garantisce espone l'Italia al rischio di violare la Costituzione e i trattati internazionali fondamentali.

Interpretare l'art. 11 della Costituzione solo come ripudio della guerra è riduttivo, poiché occorre considerare non solo il valore della pace ma anche quello della sicurezza, e scorretto, poiché è vietata solo la guerra di aggressione. La partecipazione ad interventi militari difensivi e per la sicurezza della NATO non è, dunque, in contrasto con l'art. 11.

04 - L’appartenenza alla NATO comporta un investimento economico notevole

Mentre il governo italiano taglia la spesa pubblica, l'adesione alla NATO costituisce un costo fisso notevole a causa dei crescenti impegni che comportano un inevitabile aumento della spesa militare, diretta e indiretta. L'Italia è il 12mo paese al mondo per spese militari.

Le alte cariche americane della Nato criticano lo scarso e decrescente impegno economico dei paesi europei in favore della NATO: le spese militari italiane sono lo 0.95% del PIL, lontano dal target del 2%. Gli USA sostengono il peso maggiore delle spese NATO. E' necessaria una maggiore responsabilità da parte dei partner europei.