Uscita della Gran Bretagna dall'UE

Il rapporto tra la Gran Bretagna e L’Unione Europea è caratterizzato da incertezze e ripensamenti. I britannici ritengono conveniente il mercato unico, ma mal sopportano ingerenze politiche. Le pressioni euroscettiche portano, dopo decenni di indecisioni, il premier Cameron a indire un referendum, dopo aver negoziato nuovi accordi con Bruxelles.

TESI FAVOREVOLI

TESI CONTRARIE

01 - Il Regno Unito deve uscire dall'Unione Europea per arginare un'immigrazione divenuta ormai incontrollabile

Il tema centrale della campagna elettorale del fronte per l’uscita dall’UE è l’immigrazione. Il conservatore Johnson, il ministro della Giustizia Gove e l’ex ministro della Difesa Fox propongono, in caso di Brexit, un sistema a punti come quello australiano per controllare l’immigrazione. Farage, leader nazionalista, dice di voler blindare i confini e limitare all’estremo gli ingressi.

Il fronte europeista tranquillizza l’elettorato sull’immigrazione. Cameron difende i negoziati di Bruxelles, che permetteranno di applicare un freno di emergenza ai sussidi, e definisce positiva l’immigrazione dai paesi dell’UE. Khan, sindaco di Londra, difende i valori di accoglienza britannici. Gli economisti Dustmann e Frattini ritengono consistente l’apporto fiscale dei lavoratori stranieri.

02 - L’uscita dall’Unione Europea è un salto nel vuoto dal punto di vista economico

I sostenitori della Brexit ritengono insostenibile economicamente la permanenza nell’UE. Per Johnson e Fox è, inoltre, anti democratico spedire gli ingenti contributi richiesti ai politici di Bruxelles, non direttamente eletti dal Regno Unito. Reckless, politico nazionalista, insiste sui costi dell’immigrazione per il paese e prospetta addirittura il rimpatrio in caso di uscita.

La campagna per restare in Europa si incentra sull’aspetto economico e sulla paura di un salto nel buio in caso di Brexit. Cameron, difendendo i nuovi accordi, prospetta il rischio di una forte crisi economica. Lagarde, del Fondo Monetario Internazionale, prevede una contrazione del PIL fino al 5,6% in pochi anni e Mendelson sositene la necessità del mercato unico per l’economia del paese.

03 - L'uscita dall'Unione Europea metterebbe a rischio gli equilibri politici, la pace nel continente e la sicurezza interna

L’uscita dall’UE, come sostiene l’ex 007 Dearlove, gioverebbe alla sicurezza interna e alla lotta al terrorismo, con una maggiore libertà dei servizi segreti. Considerazioni negative sui sistemi di sicurezza comunitari, dopo gli attentati di Bruxelles, sono arrivate da Trump, candidato repubblicano in USA, da Katz, ministro israeliano, e dal presidente turco Erdogan.

Gli europeisti temono, in caso di sconfitta, un periodo di instabilità politica e di pericolo per la sicurezza. Cameron, radicalizzando i toni, parla di una possibile guerra sul continente. Sawyers, Evans e Manningham-Buller, ex dirigenti dei servizi segreti, sono preoccupati per la sicurezza interna e per la lotta al terrorismo. Obama ritiene indispensabile la collaborazione tra i servizi dei vari paesi.