Nr. 148
Pubblicato il 05/06/2017

Riduzione dell'orario di lavoro

FAVOREVOLE O CONTRARIO?

La riduzione dell’orario di lavoro è un tema interessante da un punto di vista sia economico che sociale, che sempre più coinvolge i paesi europei, Italia compresa. Un’esigenza della società moderna, per un pieno riconoscimento del diritto alla salute, un’opportunità per attenuare un fenomeno largamente diffuso come la disoccupazione, ma anche un intervento non necessario, per una parte dell’opinione pubblica. Tanti sono gli spunti del dibattito, con un’Italia che guarda alle esperienze positive europee e pensa di seguire la stessa linea tracciata. Ma le difficoltà non mancano e le idee non sono ancora del tutto chiare.


IL DIBATTITO IN 2 MINUTI:

La riduzione dell’orario di lavoro è un’esigenza della società moderna, per un pieno riconoscimento del diritto alla salute, è, inoltre, un’opportunità per attenuare il fenomeno della disoccupazione, ma le difficoltà non mancano e le idee non sono ancora del tutto chiare.
01 - La riduzione dell’orario di lavoro comporta un drastico ridimensionamento del salario

Rinunciare a qualcosa comporta inevitabilmente sacrifici. Meno ore di lavoro corrispondono ad un minor salario e, in un periodo difficile come questo, la strada sembra tutta in salita.

La riduzione dell’orario di lavoro è una soluzione intelligente che non può andare a discapito del salario dei lavoratori. Maggiore qualità si raggiunge anche grazie ad un equo contemperamento tra giuste ore e giusto compenso.

02 - Le soluzioni per ottenere una riduzione dell’orario di lavoro sono varie e tutte valide

La Svezia è un’apripista eccellente, con un nuovo sistema a 30 ore settimanali che ha elevato qualità e produttività sul posto di lavoro. Basterebbe anche solo avvicinarsi a questo modello, per rendere di più col minor sforzo.

Il mercato del lavoro non necessita di una riduzione degli orari ma di cambiamenti di altro tipo. Le discussioni sono ferme da tempo sull’argomento e la flessibilità può raggiungersi in mille modi diversi.

03 - La giurisprudenza si schiera sempre più spesso a favore dei lavoratori, nella difesa dei loro diritti, limitando la discrezionalità dei datori di lavoro

La discrezionalità del datore di lavoro è una componente che deve essere tenuta in considerazione nella logica delle cose. Il lavoratore deve sottostare a delle regole, anche in materia di orari di lavoro.

La giurisprudenza, sia civile che penale, ha particolare cura dei lavoratori e si è espressa nel corso degli anni in favore di una tutela sempre più crescente. Diritti e salute devono essere messi in primo piano.

04 - La riduzione dell’orario di lavoro è un metodo valido per combattere la disoccupazione

La riduzione dell’orario di lavoro può rappresentare la soluzione alla crescente ondata di disoccupazione che ha travolto ormai da decenni il nostro Paese. Può riuscire laddove ha fallito il tentativo di ridurre il costo del lavoro.

Le cause della disoccupazione sono altre e la risoluzione passa per diverse strade e non di certo per una riduzione dell’orario di lavoro.

05 - La riduzione dell’orario di lavoro è una soluzione inevitabile per un miglioramento della salute della popolazione

La riduzione dell’orario di lavoro non può che portare benefici ad una nazione con un alto indice di stress. Si assisterebbe ad una rivalutazione del tempo libero, ad un incremento del livello di salute e ad una maggiore lucidità e produttività.

Le classiche quaranta ore di lavoro non rappresentano un pericolo per la salute del lavoratore. Sono gli eccessi e la cattiva gestione del tempo la vera problematica. Ridurre l’orario di lavoro non comporterebbe un automatico miglioramento del benessere.

 
01

La riduzione dell’orario di lavoro comporta un drastico ridimensionamento del salario

FAVOREVOLE

La riduzione dell’orario di lavoro è una soluzione intelligente che non può andare a discapito del salario dei lavoratori. Maggiore qualità si raggiunge anche grazie ad un equo contemperamento tra giuste ore e giusto compenso.

CONTRARIO

Rinunciare a qualcosa comporta inevitabilmente sacrifici. Meno ore di lavoro corrispondono ad un minor salario e, in un periodo difficile come questo, la strada sembra tutta in salita.

 
02

Le soluzioni per ottenere una riduzione dell’orario di lavoro sono varie e tutte valide

FAVOREVOLE

La Svezia è un’apripista eccellente, con un nuovo sistema a 30 ore settimanali che ha elevato qualità e produttività sul posto di lavoro. Basterebbe anche solo avvicinarsi a questo modello, per rendere di più col minor sforzo.

CONTRARIO

Il mercato del lavoro non necessita di una riduzione degli orari ma di cambiamenti di altro tipo. Le discussioni sono ferme da tempo sull’argomento e la flessibilità può raggiungersi in mille modi diversi.

 
03

La giurisprudenza si schiera sempre più spesso a favore dei lavoratori, nella difesa dei loro diritti, limitando la discrezionalità dei datori di lavoro

FAVOREVOLE

La giurisprudenza, sia civile che penale, ha particolare cura dei lavoratori e si è espressa nel corso degli anni in favore di una tutela sempre più crescente. Diritti e salute devono essere messi in primo piano.

CONTRARIO

La discrezionalità del datore di lavoro è una componente che deve essere tenuta in considerazione nella logica delle cose. Il lavoratore deve sottostare a delle regole, anche in materia di orari di lavoro.

 
04

La riduzione dell’orario di lavoro è un metodo valido per combattere la disoccupazione

FAVOREVOLE

La riduzione dell’orario di lavoro può rappresentare la soluzione alla crescente ondata di disoccupazione che ha travolto ormai da decenni il nostro Paese. Può riuscire laddove ha fallito il tentativo di ridurre il costo del lavoro.

CONTRARIO

Le cause della disoccupazione sono altre e la risoluzione passa per diverse strade e non di certo per una riduzione dell’orario di lavoro.

 
05

La riduzione dell’orario di lavoro è una soluzione inevitabile per un miglioramento della salute della popolazione

FAVOREVOLE

La riduzione dell’orario di lavoro non può che portare benefici ad una nazione con un alto indice di stress. Si assisterebbe ad una rivalutazione del tempo libero, ad un incremento del livello di salute e ad una maggiore lucidità e produttività.

CONTRARIO

Le classiche quaranta ore di lavoro non rappresentano un pericolo per la salute del lavoratore. Sono gli eccessi e la cattiva gestione del tempo la vera problematica. Ridurre l’orario di lavoro non comporterebbe un automatico miglioramento del benessere.

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